C’è ancora molto da lavorare per rendere le strade più sicure per i motociclisti, categoria di utenti da considerare debole a pieno titolo, che in svariate dinamiche di incidente subisce traumi gravissimi anche per problemi infrastrutturali (es. i gard-rail e gli altri ostacoli fissi). Ce lo dicono le statistiche sull’incidentalità e i costi altissimi anche in termini sociali. E’ quanto ha sostenuto il prof. Enrico Garino, responsabile tecnico del Dipartimento di Educazione Stradale FMI, al seminario “Sicurezza stradale e viabilità: il ruolo delle infrastrutture”, che si è tenuto il 16 gennaio a Genova, all’interno del Palazzo Ducale, a cura di ANCI ed UPI.
Istituito da ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) ed UPI (Unione delle Province Italiane), l’Osservatorio Nazionale delle Autonomie Locali sulla Sicurezza Stradale si propone di favorire il coordinamento dei Comuni e delle Province sul tema della sicurezza stradale, al fine di perseguire gli obiettivi europei sul contenimento dell’incidentalità.
Al seminario, che ha visto l’autorevole partecipazione del Sindaco di Genova Marco Doria e dell’Assessore alla Legalità e Diritti Elena Fiorini, sono intervenuti come relatori Marco Morelli (Direzione Città Sicura Genova), Lorenzo Domenichini (Università degli Studi di Firenze), Luca Staricco (Politecnico di Torino), Roberto Busi (Università degli Studi di Brescia), Giacomo Tinella (Comandante Polizia Municipale di Genova). Nel corso della giornata dai singoli relatori sono state affrontate le problematiche legate all’incidentalità, con la segnalazione di buone pratiche già avviate per ridurre la pericolosità delle strade urbane e le azioni di sensibilizzazione/formazione che in questi anni hanno portato ad una significativa riduzione degli incidenti stradali e delle vittime della strada.
Per la FMI erano presenti in sala anche il Presidente del Co..Re. Liguria Marco Marcellino, che si è reso disponibile ad avviare costruttive collaborazioni con l’Amministrazione, ed il referente per l’educazione stradale Paolo Forti.