La Riforma dello Sport ha introdotto non solo una compiuta disciplina sulle attività retribuite e sulla figura del lavoratore sportivo, ma anche sulle attività c.d. “volontarie”.
Nello svolgimento delle attività istituzionali i Moto Club possono, infatti, avvalersi di volontari che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere le specialità motociclistiche con finalità amatoriali.
L’attività per essere considerata volontaria deve essere personale, spontanea, gratuita e senza fine di lucro, neanche indiretto, ossia non deve perseguire un’utilità economica per il prestatore neppure “per vie secondarie”. È pertanto di stretta evidenza che al volontario non possono essere riconosciuti compensi di alcuna natura.
L’attività dei volontari è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro, sia che esso sia svolto in regime ordinario che sportivo, con il Moto Club di cui il volontario è socio/tesserato o a favore del quale svolge la propria attività. Se dunque le prestazioni sportive dei volontari non possono essere retribuite in alcun modo, possono essere invece rimborsate le spese effettivamente sostenute con due alternative modalità di rimborso.
I Moto Club possono infatti rimborsare le spese effettivamente sostenute dai volontari, purché documentate con giustificativo a piè di lista, relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale di residenza del percipiente: sono i rimborsi c.d. “a piè di lista”.
Alternativamente, i Moto Club, regolarmente iscritti al Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche tenuto da Sport e Salute (RASD), possono riconoscere ai propri volontari dei “rimborsi forfettari” per le spese sostenute per attività svolte (anche nel proprio comune di residenza), nel limite complessivo di 400,00 euro mensili, in occasione di manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti dalla FMI, per le tipologie di spese e le attività di volontariato individuate dalla Federazione con la deliberazione del Consiglio Federale n. 778/2024 dello scorso 25 Ottobre.
La FMI, analogamente agli altri organismi affiliati, era infatti chiamata dal legislatore a individuare le tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa la modalità del rimborso forfettario.
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L’entità del rimborso forfettario è rimessa alla determinazione degli organi direttivi dei singoli Moto Club, tenendo conto, relativamente alla manifestazione o evento sportivo, del luogo di svolgimento, della durata, della logistica, nonché di ogni altro fattore utile alla congrua quantificazione dell’entità del rimborso in questione.
Gli affiliati sono pertanto tenuti ad acquisire – preventivamente alla corresponsione del rimborso forfettario – idonea dichiarazione da parte del volontario. Tale “autocertificazione” è funzionale agli obblighi di comunicazione connessi con il riconoscimento dei rimborsi forfettari: i Moto club sono tenuti infatti a comunicare i nominativi dei volontari sportivi che nello svolgimento dell’attività sportiva dilettantistica hanno ricevuto i rimborsi forfettari (a far data dal 1° giugno 2024) e l’importo a ciascuno corrisposto, attraverso il RASD, in apposita sezione del Registro stesso (“Volontari” all’interno della sezione “Lavoro sportivo”), entro la fine del mese successivo al trimestre di svolgimento delle prestazioni del volontario sportivo.
La Federazione ha messo a disposizione dei propri affiliati e tesserati una Guida pratica e della specifica modulistica. Clicca qui