Impegnativo, entusiasmante, unico: sono gli aggettivi che si alternano nelle interviste rilasciate dai piloti che hanno partecipato, tra il 17 e il 19 aprile, alla 1a gara del Campionato Europeo Baja 2009. Patrocinato dall’Unione Motociclistica Europea e perfettamente organizzato dal Clube Automòvel do Algarve, l’evento ha visto contendersi l’alloro del vincitore tra 43 piloti in sella ai potenti quad.
I tre giorni di fango e sudore si sono consumati sulle splendide alture orientali dell’Algarve, regione meridionale del Portogallo nota per le lunghissime spiagge e per il clima mite e assolato. Eccezione che conferma la regola, le prestazioni dei piloti sono state messe a dura prova da due giorni di maltempo, attenuatosi solo in occasione della seconda tappa di domenica, spazzata dal vento che ha finalmente sollevato la polvere sotto le ruote e liberato definitivamente il cielo dalle pesanti nubi provenienti dall’Atlantico.
La gara si è articolata su un percorso complessivo di 478,38 km, distribuiti su un prologo di 6,73 km, corso il venerdì, una prima speciale di 100,67 km, seguita dalla seconda, massacrante, di 244,32 km, disputate in prima giornata, e da una terza di 126,66 km, chiusa nella mattinata di domenica. Percorso filante, caratterizzato da continui saliscendi e lunghe scalate delle colline che si susseguono tra i laghetti di Odeleite a est, il vallone del torrente Foupana a nord, le pittoresche località di Martim Longo e Santa Cruz a ovest, Vila Real de Santo Antonio e la rocca semicircolare di Castro Marim a sud. L’area di assistenza e il parco chiuso sono stati ospitati dal lungomare di Monte Gordo, nota località turistica costiera, frequentata in questo periodo da appassionati e turisti, delusi dall’inaspettata perturbazione atlantica, ma attratti dal trafelato lavoro dei team di assistenza.
Il campione portoghese Paolino Cruz, rientrato in Europeo dopo otto mesi di assenza forzata dovuta ad infortunio, ha dominato la competizione, apparentemente a proprio agio sulle lunghe ed estenuanti distanze, sui tratti tecnici come su quelli veloci, lungo le curve in contropendenza giocate sull’orlo dei valloni e di fronte ai frequenti capovolgimenti meteorologici, che trasformavano i polverosi sterrati in superfici viscide e insidiose. Secondo assoluto Felipe “Fininho” Leal, su Suzuki LTR 450; terzo ancora un portoghese, Roberto Borrego “Beto”, su KTM 525 XC. Perfetti conoscitori dei faticosi saliscendi tra guadi e colline e delle insidie determinate dal fondo argilloso della zona, i padroni di casa erano presenti con una folta rappresentanza di piloti, iscritti al Campionato Nazionale di specialità. Il terzetto di testa è stato infatti seguito in classifica finale da altri tredici connazionali, cui si aggiungono, rispettivamente al 17° e 18° posto, gli italiani Angelo Montico, dell’Xcrace KL Kawasaki Team, e Pietro Toffolatti, su Canam Renegade 800.
La gara
Prologo (17-04-09)
Il breve prologo, predisposto per stilare la starting list della SS 1, prende il via in località Tenencia, dopo il trasferimento dal palco d’onore del Casino di Monte Gordo. Ore 14:30: la pioggia insidia la gara fin dalla partenza. I portoghesi non sembrano preoccuparsi del caso, e affrontano senza alcun timore reverenziale il terreno viscido e i dossi ciechi. Sostenuti dalla forte presenza del pubblico locale, si concedono il lusso di esibirsi in performance spettacolari. João Lopes, a bordo di un Suzuki LTR 450, si aggiudica la “pole” per il giorno successivo, grazie a uno strepitoso tempo di 5’21”, inferiore di 4” rispetto a quello realizzato la stessa mattina dal connazionale Ruben Faria, alla guida di una moto. Secondo piazzamento per Felipe “Fininho” Leal, con un 5’25”, sempre in sella a un Suzuki LTR 450, e terzo Humberto Pinto, a 3”, sullo stesso mezzo. Cruz, in sella a un Suzuki LTR 450, in leggero ritardo (8”), si accontenta del 5° posto, in attesa di vendetta. Il miglior tempo degli italiani è di Massimiliano Masante, 17° su Kawasaki KFX 450. 22° il compagno di squadra Montico (stesso mezzo), rientrato nelle competizioni riservate ai quad dopo tre anni dedicati all’automobilismo tout-terrain. Montico porta al debutto il nuovissimo e promettente Xcrace KL Kawasaki Team. Tra gli iscritti all’Europeo, João Nazareth, su Polaris Outlaw 525, accede alla 24a posizione, tallonato dal tedesco Jürgen Mohr, su Polaris Outlaw. Giammarco Fossà (Q Sport), su Suzuki LTR 450, parte in sordina, e si piazza al 29° posto con un ritardo superiore al minuto, precedendo di 3” Pietro Toffolatti. In ritardo l’esordiente austriaca Sabine Pulz, con problemi meccanici, 39a prima di Stefano Cavaciuti e Fabrizio Nori (Team Q Sport).
Prima tappa (18-04-09)
Trasferimento di prima mattina dal lungomare fino a Pereiro, dove i meccanici allestiscono i tendoni dell’assistenza. I cronometri della SS 1 scattano a Martim Longo alle 8:00, sotto un cielo che non promette nulla di buono. Lunghi tratti veloci tra campi coltivati e macchia mediterranea si alternano a improvvise discese verso boscose vallate, scavate da torrenti, ovviamente in piena per l’occasione. Poi su verso contrade di poche case, da attraversare su stradine in ciottolato, e di nuovo giù, fiancheggiando muretti a secco, per raggiungere i tipici “barragem”, dighe artificiali che formano invasi poco profondi da affrontare a gas aperto. La seconda parte del tracciato si avvicina al confine spagnolo, per risalire infine verso Fonte Zambujo, e tagliare il traguardo sulle rive del laghetto adiacente il parco assistenza.Carlos Pereira (P) su Suzuki LTR 450, riscatta la quarta posizione acquisita in prologo, e si aggiudica il miglior tempo di speciale: 1h22’22”. Cruz, terzo all’intertempo, è già inesorabilmente in rimonta, e tallona il connazionale pochi secondi indietro. Chiude al secondo posto, con un distacco di soli 17”. Terzo è “Fininho”, a 2’. La media oraria dei primi due concorrenti supera di poco i 73 km. Al seguito altri sedici portoghesi, prima di incontrare Masante, al 20° posto. Fossà, determinato e regolare, risale otto posizioni, con un distacco finale da Pereira di 10’23”. Il tedesco Jürgen Mohr, ventiduesimo, segue a ruota. Toffolatti e Montico si piazzano 23° e 27°, mentre Stefano Cavaciuti (Honda TRX 700) con uno scatto d’orgoglio rimonta di otto posizioni rispetto al prologo e supera l’austriaca Pulz, che lo tallona per un lungo tratto della speciale. Nazareth chiude in coda.
La seconda durissima prova di 244,32 km, partita sotto un improvviso acquazzone dallo stesso start delle auto, in gara al mattino, percorre la vallata del torrente Foupana, punta verso sud, compie un lungo periplo intorno a Cachopo, risale verso Santa Cruz, sconfina nella regione di Beja, per chiudersi ancora una volta sul lago nei pressi di Fonte Zambujo, ricalcando quindi negli ultimi 90 km il tracciato del primo settore. Selettiva, funestata dalla pioggia e dalle condizioni proibitive del terreno, la prova vede in testa al primo intertempo ancora Carlos Pereira, beniamino del pubblico locale, con una media oraria di 69,6. Cruz rimonta metodicamente e ferma l’intertempo al 2° posto, seguito da “Fininho”. Bisogna contare dodici portoghesi prima di trovare all’intertempo di speciale Massimiliano Masante, impensierito dal connazionale Fossà, che si arrampica fino alla 18a posizione. Tra gli “Europei” anche Nazareth si dà da fare, e fa scattare il primo cronometro al ventesimo posto. 22° e 23° sfilano Montico e Toffolatti. Ritiro di Mohr, mentre Cavaciuti non desiste dalla sua personale tenzone con la Pulz, staccandola di altre tre posizioni. Nori molla, per un’improvvisa indisposizione, che colpisce, probabilmente a causa delle basse temperature, non pochi concorrenti. Il secondo intertempo rimescola ulteriormente le carte: Cruz, scatenato, passa in testa, seguito dai connazionali Felipe “Fininho” Leal e Roberto Borrego “Beto”, che gareggiano per il Campionato Nazionale. Pereira rallenta inesorabilmente e finisce in coda. Gli iscritti all’Europeo si vedono passare da un regolarissimo Fossà, che blocca i cronometri a 2h37’58”, superando Masante, Nazareth, Toffolatti e Montico. Cavaciuti mantiene il distacco dalla Pulz e recupera due posizioni: 28° al secondo intertempo. Purtroppo la sorte non perdona, e interrompe la gara di Fossà, che “inciampa” rovinosamente e finisce in un dirupo all’altezza di Palmeira, seguito poco dopo da un concorrente portoghese. Lo sportivissimo pubblico di casa recupera i due, ma il vicentino abbandona la speciale, per avaria del mezzo e non poche ammaccature. Ai vertici si definiscono intanto le posizioni di arrivo: Cruz chiude al comando, con un tempo strepitoso di 3h29’55” e una media di 69,8 km/h, seguito da “Fininho” , a 1’01”, e “Beto”, a 8’05”. Quarto Valério Gonçalves (P), su HondaTRX 450, a 10’29”, quinto João Simões, su Yamaha 450 R, a 10’35”. Sotto altri nove portoghesi, prima di trovare il primo iscritto all’Europeo, Pietro Toffolatti, in sella al suo possente Canam Renegade 800 rosso: 42 i minuti di distacco. A ruota Nazareth, 21° Montico, 25° Cavaciuti, 27a Sabine Pulz. Masante purtroppo salta la fine della speciale per problemi fisici.
Seconda tappa (19-04-09)
Finalmente il sole premia la caparbietà dei piloti, che affrontano il secondo giorno di gara sotto un cielo solcato dalle ultime velocissime nuvole della perturbazione atlantica. La SS 3, con start in prossimità di Castro Marim, risale verso nord su un tragitto guidato, reso ancor più complesso da passaggi stretti e tratti esposti. L’assistenza è a Pereiro, quindi il percorso vira bruscamente verso sud, per affrontare le alture di Varzea, Calacos e Umbrias de Camacho, in un alternarsi di saliscendi veloci e rapide circumnavigazioni delle mille colline della zona. I concorrenti non gareggiano più contro la pioggia e il fondo viscido, ma sono costretti ad affrontare la polvere, che complica inseguimenti e sorpassi. All’intermedio, preso al 54° chilometro, comanda di nuovo il portoghese Pereira, rientrato più cattivo che mai. Dietro, a una manciata di secondi, Valério Gonçalves e Tony Cunha. Cruz è quarto, a 41”, insidiosissimo e pronto a “infilare”. “Beto” e “Fininho” cedono le prime posizioni e rincorrono. Tra gli “europei” rientra Mohr, che recupera ottimamente e transita in undicesima posizione, dopo il solito codazzo di Portoghesi. Masante, ripresosi durante la notte, dà il massimo e sfreccia tra le fotocellule al 15° posto. Il compagno di squadra Montico non fa altrettanto e si attarda al 23°, con un ritardo di 8’34”. Cavaciuti non demorde e tiene testa a Toffolatti e alla Pulz. Nell’ordine, all’intertempo, 29°, 30° e 32 a. La discesa verso sud, se di discesa si può parlare, sposta di poco le cose. Cruz recupera su Pereira, lo lascia al palo e vince la speciale, “Beto” si riprende il terzo posto, a discapito di Cunha che si ritira, Gonçalves passa 4° seguito da Simões e “Fininho”. Masante, ovviamente dopo re Cruz, sul quale accusa un ritardo di 9’05”, sale al secondo posto della carovana europea, guadagnandosi un meritato 12° posto di speciale, seguito dal tenace Mohr. Nazareth recupera la 16a posizione su Montico, che chiude in 19a. In coda, nell’ordine, Cavaciuti, Toffolatti, Pulz.
Le premiazioni, sotto un sole estivo e di fronte alla scalinata del Casinò di Monte Gordo, sono officiate in presenza di un folto pubblico di sportivi e dell’osservatore e presidente di giuria UEM Heiko Junge. Il primo round dell’Europeo Baja, dopo le tre impegnative giornate in terra portoghese, vede in vetta al campionato Paulino Cruz, con 50 punti, seguito da Massimiliano Masante (36), Pietro Toffolatti (36), Angelo Montico (36), João Nazareth (36), Jürgen Mohr (32), Stefano Cavaciuti (31), Sabine Pulz (28), Giammarco Fossà (13). Una classifica con zona centrale equilibrata, quindi aperta a capovolgimenti e sorprese, per rendere sempre più avvincente questa spettacolare formula Baja.
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