MOLTI SI RIVOLGONO ALLA FMI. QUASI SEMPRE CHIEDENDO VERI E PROPRI MIRACOLI. NOI RISPONDIAMO SEMPRE CON IL MASSIMO IMPEGNO E PIU’ DI UNA VOLTA RIUSCIAMO AD OTTENERE RISULTATI DI GRANDE SODDISFAZIONE
Capita, a volte, di ricevere una lettera di protesta, magari da un NON Tesserato, che inizia o termina: “tanto so già che non riceverò risposta”, oppure “tanto so già che cestinerete questa lettera” e così via.
Mi domando: perché rivolgersi a noi, se non si è Tesserati? Mi sembra una contraddizione evidente chiedere aiuto o assistenza a qualcuno in cui NON si crede (chi non si tessera, evidentemente, non è interessato alla Federazione). Se chi scrive ha certezze negative, perché spendere tempo inutilmente?
A parte i casi “estremi”, però, molti si rivolgono a noi con la concreta speranza di ricevere aiuto, su problemi spesso generali o personali. Noi rispondiamo comunque a tutti, ma rispondere al singolo è più facile. Chi scrive chiede qualcosa: si risponde sì (si puo’ fare, lo facciamo, faccia in questo modo), oppure no (ci dispiace, non ci occupiamo di questo, non siamo in grado).
Chi invece rivolge domande “collettive”, solleva di solito questioni enormi: lotta all’inquinamento (circolazione di Euro 0 in Lombardia e a Roma, ad esempio), ingiustizie legislative (i veicoli confiscati dalla Legge 168, ora modificata, di cui non si prevede la restituzione), problemi normativi (circolazione vietata in fuoristrada). Si scrive alla FMI sempre con grande speranza, qualche volta in modo educato (spero possiate fare qualcosa, sono sicuro che ci riuscirete), altre volte con fare arrogante (perché non fate? come mai non siete capaci?). Il tipo di domanda non cambia il nostro approccio: quasi sempre i problemi sono ben conosciuti. Quasi sempre (uso il “quasi” solo per modestia) ci stiamo già occupando del problema sollevato.
Ma come, ce ne occupiamo? Ecco il punto. Come riteniamo sia giusto: da “Istituzione”, cercando i contatti con altre Istituzioni, con i suoi rappresentanti al massimo livello; con argomenti che lasciano da parte le barricate, cercando invece di trovare la capacità di convincere la controparte sulla correttezza delle nostre posizioni. Non è un lavoro che si possa mettere in pubblico minuto per minuto. E’ un’operazione lunga, di pazienza, riservata. Quando è possibile, la raccontiamo. Annunciamo i risultati, che più di una volta sono stati positivi: la circolazione a Roma è comunque possibile per alcuni veicoli, in Lombardia possono circolare i veicoli iscritti al Registro Storico FMI, la Legge 168 (quella della confisca) è stata profondamente modificata. A qualcuno non basta. Ma sia chiaro che non basta soprattutto a noi. Non ci accontentiamo, continuiamo a cercare i risultati migliori. Ma la FMI è una Federazione sportiva, ha compiti stabiliti dallo Statuto, ai quali noi decidiamo di aggiungere ulteriori attività, spinti anche dai Tesserati. Che però non sono ancora abbastanza: 150.000 sono tanti, ma diffusi sull’intero territorio italiano. Non rappresentano (ancora) un “corpo” così consistente da “ingolosire” un singolo uomo politico, che potrebbe essere interessato a darci ascolto nella speranza di essere poi votato dai Tesserati della sua città o della sua regione.
Ecco, dunque, una parte del nostro Programma di Lavoro 2007: continuare a sviluppare l’attività sportiva, con un occhio particolare verso i più giovani, i piloti che dovranno provare a sostituire gli attuali campioni. E insieme continuare ad occuparci dell’utenza, di chi usa la moto solo in città, di chi usa lo scooter, dei problemi di circolazione e di inquinamento.
Non vi aspettate miracoli, perché non ne siamo capaci. Noi promettiamo ‘’soltanto’’ serietà e continuità, tutti i giorni, tutto l’anno, su tutti i problemi nei quali riusciremo ad intervenire.
Paolo Sesti