Con riferimento alla comunicazione del 12 maggio u.s. ”Info Stampa – Note a commento del comunicato stampa diffuso dalla FMI“, inviato ad alcuni organi di informazione, la Federazione Motociclistica Italiana ritiene opportuno esprimere alcune precisazioni.
La FMI non ha inteso usare alcuna veemenza, né ha palesato alcun nervosismo, né si sente minacciata in alcun modo: ha solo un corretto e rigoroso ruolo istituzionale da rispettare.
L’atteggiamento che l’Ente sta avendo in queste settimane per il progetto organizzativo del prossimo CIV testimonia la più ampia disponibilità ad ascoltare tutti gli interlocutori del settore velocità. Le riunioni che si stanno tenendo e si terranno saranno tutte improntate a recepire più che proporre, almeno in questa prima fase. A Vallelunga la FMI ascolterà i team e si inizierà un percorso di armonizzazione assieme alle Industrie, ai Moto Club, ai Piloti ed agli Autodromi.
Le valutazioni espresse nel Comunicato sopra richiamato sulla esclusione dei team dal dialogo sono evidentemente da considerarsi del tutto personali, prive di quegli elementi di oggettività che sarebbero necessari per assolvere ad una funzione di interlocutore privilegiato, portatore di interessi collettivi.
Infatti se si ritenesse di voler tutelare solo le attività dei team (non si sa in virtù di quale mandato), non è comprensibile il motivo per il quale nello statuto di questa cosiddetta “Lega” si persegua chiaramente lo scopo di organizzare le gare. Mancanza di trasparenza o poca chiarezza di obiettivi?
La FMI ha quindi solo inteso dare un chiaro segnale che non vede favorevolmente la strumentalizzazione dei team.
Prendiamo atto, purtroppo, che è stato forzato un progetto senza aver prima raggiunto quantomeno una base comune ed il necessario consenso.
Affermare a questo proposito che il Presidente della FMI valuta positivamente una associazione dei team, che si presenta con uno statuto equivoco e copiato interamente da una nota lega sportiva nazionale, è un atto, oltre che scorretto, privo del rispetto delle procedure, nel merito e nella forma.
Pur in presenza della precisazione che il soggetto neo costituente è un’associazione e non una lega, termine peraltro utilizzato precedentemente in diverse comunicazioni ufficiali, consideriamo comunque illegittimi i fini e gli obiettivi indicati in statuto.
Quindi ribadiamo che le idee e i problemi dei team sono di nostro massimo e primario interesse.
Il passaggio in neretto del precedente nostro comunicato esprime in questo senso il nostro più forte convincimento: sarà la carta dei valori del prossimo CIV.
Da ultimo la FMI non può esimersi dal confutare interamente tutta la disamina sulla natura dei Moto Club e Team. E’ l’esatto opposto di quanto affermato: i Team non sono società sportive, ma organizzazioni agonistiche riconosciute dalla FMI. Il discorso è complesso e prevede la conoscenza approfondita delle norme di legge e delle procedure del Coni, nonché dello Statuto e delle norme federali. A questo proposito sarebbe stato saggio non avventurarsi in giudizi e opinioni per i quali non si ha esperienza né competenza.