Sarà presto possibile, anche per le moto costruite prima del 1960, effettuare la revisione presso le officine private. E’ quanto prevede un Decreto del Ministero dei Trasporti, firmato il 28 ottobre dal Ministro Giovannini, ancora in fase di emanazione. Anche i proprietari delle moto di interesse storico più anziane quindi, finora costretti a raggiungere gli uffici della Motorizzazione Civile, spesso lontani, per effettuare la revisione, potranno recarsi nelle officine private per il controllo tecnico biennale.
“Si tratta di un traguardo che raggiungiamo dopo anni di lavoro: una prima bozza del decreto era stata predisposta nel 2019 ma non ha mai visto la luce. Oggi finalmente, con questa semplificazione, viene data importanza alla conservazione di una parte della nostra storia. Ringrazio il ministro Giovannini per questa iniziativa e la Direzione Generale della Motorizzazione Civile, alla quale avevamo avanzato le esigenze dei tanti nostri appassionati”, ha dichiarato il presidente Giovanni Copioli.
La revisione in Motorizzazione resta necessaria per tutti i mezzi per i quali non è possibile effettuare prove di frenatura con le attrezzature di controllo delle officine (rulli dinamometrici) e per i quali si rende necessario il decelerometro, in uso negli uffici provinciali.
Questa novità, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale, segue un altro importante traguardo, quello dell’inclusione dei ciclomotori tra i veicoli di interesse storico e collezionistico. Anche i ciclomotori dunque, nel momento in cui si iscrivono al Registro Storico FMI, possono ottenere il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, usufruendo così di tutte le agevolazioni previste per i mezzi storici in termini di circolazione.