SECONDA TAPPA: BAHARIJA-DAKHLA
TRASFERIMENTO: Km 3,95
SPECIALE: Km 386,47
TRASFERIMENTO: Km 47,00
TOTALE: Km 409,82
Una tappa estremamente varia come terreni e difficoltà, lunga ma mediamente piuttosto scorrevole, con alcuni passaggi spettacolari, un solo punto di assistenza. La partenza a meno di 4 km dal bivacco, sulla strada che va verso Farafra.
Il primo tratto è su fondo sabbioso, a tratti ondulato, con tracce in più direzioni. Il CAP medio ci porta verso Sud su una pista per lo più visibile, terreno sempre meno sabbioso, con pietre affioranti fino ad arrivare, intorno al km 40, su un plateau con terreno misto di pietre e fesh-fesh, la traccia è sinuosa, divertente da guidare, per circa 30 km.
Diversi tratti pietrosi dal km 85 circa, con gradini in discesa che richiedono molta attenzione: al km 100,37 e al km 129,12 in modo particolare. Dal km 140 circa, sull’altopiano, la pista diventa molto più scorrevole, con qualche dosso, ondulazioni ed alcuni tratti di fesh-fesh.
Intorno al km 161, comincia una stupenda discesa, pietrosa, ben segnalata da cairns, che ci porterà al CP1, per proseguire verso il punto di assistenza e rifornimento moto di Bir Karaouine, CP2.
La tentazione di godersi il panorama è forte, sono più fortunati i partecipanti al Pharaons Classic e al Raid che potranno fermarsi e “fare il pieno” di uno spettacolo magnifico.
Dopo il CP2, cambiano completamente terreni e riferimenti: a 10 km cambio di direzione, si va per CAP 160° circa che, in fuoripista totale, ci porterà su spianate di sabbia compatta e velocissima.
Intorno al km 215 cominciano scavalcamenti di belle dune rotonde, alcune anche abbastanza alte (km 230,60, km 233,73, km 238,85), ma mediamente tutte ben raccordate.
Dopo il CP3 (km250,40) continua la sabbia scorrevole e le dune ben raccordate, con qualche intermezzo pietroso, ma non problematico.
Al km 305 circa finisce la sabbia e comincia una spianata di piccole pietre, per andare a girare attorno ad un grande massiccio (km 312,33), dopo il quale si ritrovano delle tracce visibili, che diventano via via più consistenti: sono le tracce della Dakar – Cairo del 2000, che aveva percorso il passaggio di Tineida in senso contrario al nostro.
Proseguendo sulla pista ben visibile con un fondo duro e pietroso, con gradini ed ondulazioni, la stanchezza del fine tappa potrebbe tradirvi: doppia attenzione!!
Al km 377 la famosa discesa di Tineida, la “Pikes Peak” egiziana, la seconda discesa mozzafiato di questa tappa, ma non per questo meno affascinante: ancora una volta, chi può fermarsi per godersi lo spettacolo non se ne pentirà.
Circa 10 km di pista sinuosa e tortuosa per raggiungere il fondovalle ed il fine tappa.
Despres alla riscossa
Dopo aver perso ieri oltre quattordici minuti da Lopez, oggi Cyril Despres ha attaccato raggiungendo il rivale dopo duecento chilometri, in un tratto velocissimo che ha avvantaggato la sua moto di maggiore cilindrata. Lopez è ancora leader in generale con un minto e mezzo di vantaggio su Despres.
Rotta vero il profondo sud per la seconda tappa del Pharaons 2009. Lasciata l’Oasi di Baharija la carovana si è diretta quattrocento chilometri a sud, fino alla bellissima oasi di Dakhla, una macchia verde contornata da falesie con tutte le tonalità dell’ocra.
Con i suoi 433 chilometri è stata la frazione più lunga del rally, con una prima parte guidata e una seconda velocissima. Cyril Despres, dopo gli errori di ieri, è partito all’attacco superando i piloti che lo precedevano fino a raggiungere il battistrada Lopez al chilometro 280. In questo tratto velocissimo Despres ha fatto valere la maggior potenza della sua KTM 690 rispetto all’Aprilia 450 del cileno, al quale non è rimasto che accodarsi al francese tagliando il traguardo con quasi un minuto di distacco. Despres è così riuscito a recuperare quasi tredici minuti su Lopez, che rimane leader della generale con 1’37’’ di vantaggio su Despres, passato dalla settima alla seconda posizione. Il francese, sul finire della tappa ha anche sbirciolato la Bib Mousse della ruota posteriore, terminando a fatica la tappa.
Terzo di tappa è stato Luca Manca, che ha dovuto percorrere oltre cento chilometri tenendo ferma la strumentazione della sua KTM che si era svitata. Arrivato all’assistenza, è stato aiutato dai meccanici del Team Aprilia, visto che il suo camion non era ancora arrivato. Il forte pilota sardo è passato quarto in generale, staccato di oltre dodici minuti da Lopez. Il quarto posto odierno è per il polacco Jakub Pryzgonsky, che ha preceduto Alex Zanotti. Il sammarinese è passato terzo in generale a dodici minuti dal compagno di Team, tallonato da vicino da Manca. Dietro a Zanotti hanno concluso il portoghese Helder Rodriguez e l’altra Aprilia di Paolo Ceci.
Domani si fa rotta inversa verso nord per la terza tappa, la Dakhla-Abu Mingar di 356 chilometri.