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Nasce il Registro Storico Honda Classic Italia. Collabora con la FMI e ne condivide i principi

Con l’intento di contribuire alla conservazione del patrimonio motociclistico, Honda Motor Europe Ltd Italia annuncia la nascita del Registro storico Honda Classic Italia. Per accedere al Registro Storico Honda Classic Italia da oggi è in rete il nuovo sito web www.hondaclassic.hondaitalia.com interamente dedicato a tutti gli appassionati di motocicli d’epoca della Casa dell’Ala dorata.

Il Registro storico Honda Classic Italia collabora con la FMI e condivide gli stessi principi di salvaguardia del patrimonio motociclistico italiano.

Sul si potranno trovare e scaricare gratuitamente le informazioni tecniche e i materiali indispensabili per restaurare o prendersi cura della propria Honda d’epoca e naturalmente ci si potrà iscrivere al neonato Registro Storico. Una preziosa fonte per reperire manuali d’officina, parts list e dati per effettuare un restauro a regola d’arte. I modelli sono divisi per decenni e ogni moto pubblicata sarà corredata, oltre che dei materiali tecnici, anche della sua storia, di aneddoti legati alla sua nascita, interviste ai progettisti ecc. A questo si aggiunge un ricco menu con aree dedicate alle competizioni, con video, storia e curiosità che testimoniano gli oltre 70 anni di storia della Honda Motor Co.

All’interno del sito sarà possibile anche effettuare uno spettacolare tour virtuale del Museo Honda Collection Hall di Motegi, che con le sue oltre 350 moto ed auto esposte, è uno dei più famosi musei del mondo a tema motoristico. In un’area dedicata è possibile anche richiedere il certificato tecnico con le caratteristiche complete della propria moto: questo documento è strettamente collegato al numero di telaio/motore e può essere richiesto sia da chi vuole avere il piacere di una certificazione Honda con le caratteristiche della propria moto sia da chi deve re-immatricolare una moto radiata o proveniente dall’estero.

A breve si potrà poi richiedere anche il certificato storico Honda Classic Italia, una sorta di certificato di nascita stampato in originale su carta pergamenata che conterrà i dati tecnici, il colore, la data esatta di produzione e in quale stabilimento è stata costruita la moto. Il sito nasce oggi con le schede di circa 30 motocicli ma la lista verrà aggiornata continuamente con l’obiettivo di documentare l’intera gamma dei motocicli Honda prodotti nei primi 50 anni di produzione. Inoltre, per agevolare l’iscrizione al Registro storico FMI a chi intende avvalersi delle facilitazioni offerte in tema di assicurazione e re-immatricolazione, sul sito è stato inserito un accesso facilitato alle pagine del Registro storico FMI.

William Armuzzi, General Manager Motorcycle Division Honda Motor Europe Ltd. Italia:Da appassionati delle due ruote di tutte le età progettavamo da tempo la costituzione di un Registro Storico Honda e la costruzione di un archivio tecnico dedicato agli appassionati delle motociclette Honda d’epoca. Crediamo che la conservazione e la divulgazione dei materiali tecnici contribuisca in modo decisivo alla salvaguardia del patrimonio motociclistico e questa nuova iniziativa vuole essere anche un gesto di responsabilità verso le generazioni future. Ringrazio la Federazione Motociclistica Italiana e il suo Presidente Giovanni Copioli per averci supportato e incoraggiato in questo progetto”.

Giovanni Copioli, Presidente Federazione Motociclistica Italiana: “La nascita del Registro Storico Honda è un segnale di grande significato sia tecnico che culturale. Un progetto che abbiamo supportato fin dall’inizio perché segue la direzione di valorizzazione del patrimonio storico che è la base del nostro Registro Storico FMI. La collaborazione e le sinergie che potremmo attuare con un marchio di primaria importanza come Honda, si tradurrà in pratici vantaggi per tutti gli appassionati e sono certo che arriveremo ad iniziative e sinergie di grande valore. Il mio ringraziamento quindi a William Armuzzi, General Manager di Honda Motor Europe, per questa iniziativa che ci vede impegnati sul prezioso e comune terreno del patrimonio storico”.

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