TRE EPISODI ESTIVI, CHE MI HANNO COINVOLTO DIRETTAMENTE MI PORTANO A RIFLETTERE SUL NOSTRO MONDO, SU COME VENIAMO CONSIDERATI, SU QUALE SIA STATA LA TRASFORMAZIONE AVVENUTA NEGLI ULTIMI TEMPI
Nelle scorse settimane sono stato costretto ad occuparmi di motociclette in tre diverse occasioni. Anche se nelle prime due ne avrei fatto volentieri a meno.
La prima volta è stata il 28 luglio, quando ho voluto scrivere personalmente una lunga lettera al Ministro dell’Ambiente, onorevole Pecoraro Scanio, per contrastare una interpellanza scritta a lui presentata dall’onorevole Ermete Realacci, Presidente di Legambiente.
L’interrogazione riguardava la Due Giorni della Valtellina di Trial, assimilata dall’onorevole Realacci ad una gara di motocross e da lui definita “ad elevato impatto ambientale”, che si sarebbe svolta in un territorio protetto all’interno del Parco delle Orobie. Ho voluto e dovuto spiegare al Ministro (e a Realacci) la differenza tra trial e motocross, ho spiegato le caratteristiche di quella gara e di una moto da trial, ho ricordato ad entrambi che la manifestazione aveva il patrocinio di tutte le Amministrazioni locali. Un problema che si poteva evitare facilmente, se solo Legambiente e il suo Presidente avessero assunto maggiori e migliori informazioni, prima di muoversi in maniera tanto plateale. Problema che ora mi auguro sia totalmente superato.
L’altro evento è quello che tutti conoscete: le accuse di evasione fiscale rivolte dall’Agenzia delle Entrate a Valentino Rossi.
Come ho subito dichiarato ai giornalisti che mi chiedevano un parere, ribadisco di avere piena fiducia nelle Istituzioni proposte a questi controlli. Esiste una contestazione ufficiale, evidentemente basata su motivi concreti, vista l’entità delle somme in ballo e la straordinaria risonanza del personaggio coinvolto. Come anche sono certo che a Valentino Rossi non manchino risorse e professionisti a disposizione, per dimostrare le proprie ragioni.
Trovo almeno un elemento, in comune ai due episodi: la motocicletta è ormai un fenomeno di costume e di massa. Se ne occupano tutti, dai più giovani agli adulti di ogni età e ogni ceto sociale. Come avveniva “una volta” per il calcio, tutti gli italiani ritengono di saperne abbastanza per pontificare, accusare, decidere, assolvere o condannare. Ne sono contento, ovviamente: significa che il nostro mondo è divenuto “adulto”, conquistando pari dignità (almeno d’estate…) con altri argomenti della vita sociale italiana di tutti i giorni. Mi chiedo però, vista la “qualità” degli argomenti affrontati, se non “si stava meglio quando si stava peggio”.
Qualche giorno fa è iniziato il Campionato di calcio, per una volta senza le abituali polemiche d’agosto: magari fornirà nuovi motivi di interesse e le moto torneranno ad essere un argomento di qualità, anche se per un pubblico più ridotto…
La terza occasione è stata invece piacevolissima: il nuovo titolo mondiale appena conquistato da Antonio Cairoli, pilota straordinario che la FMI “accompagna” concretamente fin dall’inizio della carriera. Ne parliamo più diffusamente nelle pagine che seguono. Intanto: Bravissimo, Antonio, con i più vivi complimenti da tutti quelli che hanno sempre creduto in te!
Paolo Sesti