Entrerà negli annali l’edizione 2023 della Rievocazione Storica del Motogiro d’Italia, organizzato dal Moto Club Terni L. Liberati – P. Pileri e dalla Federazione Motociclistica Italiana e Internazionale. Un successo superiore ad ogni previsione sia per numero di partecipanti, due terzi dei quali stranieri, che per le scelte dei percorsi e soprattutto per l’entusiasmo con cui la colorita carovana è stata accolta oltre che nelle sedi di tappa, anche lungo tutto l’itinerario di oltre 1500 chilometri, gran parte dei quali in Toscana.
Al termine di sei tappe tiratissime, con prove speciali sul filo del centesimo di secondo, l’ambita classe Rievocazione Storia è andata all’espertissimo medico folignate Marco Tomassini che in sella alla Gilera 175 Supersport ha scritto per la terza volta consecutiva il proprio nome nell’albo d’oro della gran fondo delle moto d’epoca, portando a nove i successi totali. Alle spalle del pilota umbro si sono classificati il lombardo Marco Bonanomi su MV Agusta 175 CSTL e l’olandese Eric Willemse su Guzzi Lodola 175, tutte moto costruite nel 1957.
Come detto, la lotta per il primato è stata avvincente e incerta fino la fine, infatti sia Tomassini che Willemse erano partiti abbastanza male dando via libera a Bonanomi che al termine della terza tappa, Arezzo – Chianciano Terme, che segnava anche il giro di boa della manifestazione, si è ritrovato al comando con un discreto margine sui rivali, ma il pilota di Merate, già vincitore di altre edizioni, forse non ha retto la pressione e nella quarta e quinta frazione ha iniziato a “litigare con il cronometro” perdendo tutto il margine guadagnato, permettendo a Tomassini prima di raggiungerlo e poi superarlo, anche se il divario tra i due è rimasto sempre ristretto. Contemporaneamente anche Franco Carboni, Giacomo Viganò e il già citato Willemse che si è aggiudicato la tappa finale di Pisa si sono ricompattati: decisiva quindi, come in altre edizioni, è stata l’ultima frazione. Tomassini anche se con qualche errore è riuscito a mantenere la testa della classifica, Bonanomi ha recuperato qualche punto ma non tanti da superare l’umbro e così si è dovuto accontentare della piazza d’onore, precedendo Willemse che grazie alla vittoria di tappa ha superato Carboni completando il podio, quinto è terminato Viganò che dopo una buona partenza non ha fatto altrettanto nelle due frazioni finali.
Nella classe Heritage, riservata a moto di tutte le cilindrate costruite fra il 1920 e il 1950 ha visto il successo di Mario Levati su Matchless G9 500 del 1949, il portacolori del Moto Club organizzatore ha preceduto di soli quattro punti il riminese Alessandro Ghetti su Moto Guzzi S 500 del 1939 e Gigi Spinelli su Guzzi Airone 500 del 1949. Della partita anche il romagnolo Augusto Zaghini su Guzzi 2VT 500 del 1934, al comando nelle prime tre tappe poi terminato quarto e l’olandese Loeck Tuinman in sella alla Guzzi Condor 500 del 1938.
Lotta serratissima anche nella categoria Classic, la più numerosa dopo la Rievocazione Storica e riservata alle moto di ogni cilindrata, costruite negli anni sessanta/settanta. Qui sono terminati a pari punti Paolo Penzo (Aermacchi 350) e Stefano Bisazza (Honda XL 600 RM), con vittoria finale andata al primo, solo grazie alla discriminante del coefficiente sulla storicità della moto. Dietro la coppia iscritta al Moto Club Terni si è classificato il tedesco Michael Cassel su una splendida Benelli Sei 750, ormai un aficionados della manifestazione insieme alla moglie Brigitte Benner, anche lei in gara nella categoria Motogiro Turismo in sella alla Suzuki Bandit 65 F, dove è arrivata seconda alle spalle del giornalista Claudio Antonaci su Benelli Leoncino e precedendo il connazionale Christopher Halfknight (Lexmoto LJ 250), i tre sono giunti nello spazio di soli tre punti con classifica che è cambiata ogni giorno.
Infine la classe Scooter che ha visto il dominio dell’espertissimo romano Francesco Muroni su Vespa Piaggio PX 150 che ha vinto tutte le tappe. Alle sue spalle il bolognese Silvano Fabbri (Kimko New People) e il pugliese Giuseppe Bellanova (Piaggio Vespa 300 GTS).
Il premio speciale della Federazione Motociclistica Italiana riservato alla moto più bella e di maggior valore storico è stato assegnato da una apposita commissione, alla Sarolea Type 31S del 1931 portata in gara dal collezionista belga Olivier Cambier.
Durante la cerimonia delle premiazioni soddisfazione per il successo di questa trentaduesima edizione è stata espressa dal presidente del Moto Club Terni L. Liberati – P. Pileri Massimo Mansueti e dal responsabile settore turismo della Federazione Motociclistica internazionale Kalaitzis Panagiotis. Complimenti sono arrivati anche dal vicepresidente della Federazione Motociclistica Italiana Rocco Lopardo che ha preso parte in moto alla quarta tappa, svoltasi tutta fra la Valdichiana e la Vald’Orcia con partenza e arrivo a Chianciano Terme. A questa frazione ha partecipato anche il tre volte iridato della 125 GP Pierpaolo Bianchi che impossibilitato a prendere parte all’intera manifestazione ha scelto questa tappa per essere comunque presente all’evento.
Tutte le tappe sono state caratterizzate da tracciati immersi nel verde delle colline e delle montagne toscane con i concorrenti che hanno avuto la possibilità di visitare città e paesi unici al mondo ricchi di arte, storia e cultura e anche quando ci sono state avversità atmosferiche, come la bomba d’acqua a Poggibonsi o la grandinata in Casentino e sul Monte Amiata, la carovana motociclistica ha proseguito incurante del mal tempo, giungendo comunque a destinazione con il sorriso sulle labbra.
Da segnalare le accoglienze riservate all’intera carovana, formata da oltre 260 persone fra concorrenti e staff, nei tantissimi punti ristoro sparsi sul percorso, dove le varie associazioni sportive, pro-loco e amministrazioni locali hanno fatto a gara ad offrire il meglio dei loro prodotti culinari. Non si possono non menzionare in questa impossibile classifica, l’accoglienza al museo Piaggio con una lunga tavola imbandita di ogni prelibatezza, o la colazione con porchetta e la damigiana del vino a Montalcino, per continuare con le bruschette del pregiato olio di Allerona in occasione dello sconfinamento in Umbria e dei prodotti del Monte Amiata nei vari paesi della montagna che domina la Maremma. Altra nota di merito per la Strada del Vino Nobile di Montepulciano durante le soste a Torrita di Siena e Montepulciano dove i partecipanti sono stati accolti con prelibatezze di salumi e pecorino accompagnati da vino Nobile, servito addirittura in calici di cristallo, un tocco di classe alla quale nessuno a resistito soprattutto gli stranieri, incantati da tanta gentilezza.
La manifestazione non è stata avversata da incidenti di rilievo, solo in un paio di casi si sono resi necessari alcuni esami precauzionali, risolti poi nel migliore di modi.
Su 200 iscritti,189 dei quali verificati, in 144 hanno tagliato il traguardo di Pisa.
Per la prossima edizione il presidente Mansueti non si è sbilanciato, ha confermato che il Motogiro si terrà alla fine di maggio e che si potrebbe tornare, dopo diversi anni, nel nord-ovest della penisola, comunque tutto verrà svelato a inizio autunno.