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L’intervista a Matteo Andreotti: “in questa disciplina mi sento parte di un forte cambiamento”

Vittoria in entrambe le manche della SM3 al primo round degli Internazionali d’Italia Supermoto 2024: è il risultato acquisito in questo inizio stagione da Matteo Andreotti, classe 2008, 15 anni compiuti e pilota dei Pata Talenti Azzurri FMI Supermoto.

Strepitoso esordio con una moto da 450cc per Matteo, che conferma il suo straordinario talento e la sua grande affinità con il Team L30 Racing.

Arrivato nella nuova categoria da campione italiano SM Young 2023, Matteo ha l’obiettivo di rappresentare la nazionale con la Maglia Azzurra e il sogno di diventare uno dei piloti più forti al mondo della specialità: le premesse per far si che ciò accada direi che ci sono tutte.

Com’è nata la passione per le moto?

“La passione per le moto è nata grazie a mio papà che, all’età di 4 anni, mi ha fatto provare una Minimoto, una Polini trasformata in supermoto, forse il più piccolo Motard mai visto prima, portandomi a girare vicino casa in un piazzale. Successivamente ho iniziato a guardare le gare del motomondiale insieme a lui e osservando sorpassi, cadute, vittorie e sconfitte mi sono innamorato delle emozioni che il Motorsport trasmette”.

Questo weekend sono iniziati gli Internazionali Supermoto e hai fatto la tua prima apparizione nella SM3. Risultato: doppia vittoria all’esordio. Direi un inizio perfetto

“Sono molto contento di quello che è successo questo weekend perché siamo arrivati il venerdì con la paura di non poterci esprimere al massimo
dato che durante i test abbiamo faticato molto a trovare il giusto feeling con la moto ma, grazie al magnifico lavoro svolto dal team siamo riusciti, entro la fine della giornata, a trovare il miglior setup con cui riesco a guidare e soprattutto con cui mi diverto. Nelle due gare sono riuscito a esprimermi al meglio lottando con piloti più esperti nonostante non fossero della mia categoria. Tra le altre cose, anche mio cugino, Riccardo Andreotti, ha fatto doppietta all’esordio nella categoria SM Young: la soddisfazione in famiglia si è allargata!”.

A proposito del salto di categoria, da questa primissima uscita, qual è la più grande differenza con la Young 250, di cui sei stato campione nel 2023?

“Prima di tutto la potenza del 450 con cui corro quest’anno, TM si sa ha motori molto potenti e all’inizio facevo davvero fatica a controllare il gas,
pensavo fosse rotta, si impennava sempre, ma onestamente ho subito di più il passaggio dalla 85 due tempi alla 250 quattro tempi, la statura non mi aiutava, a inizio campionato 2023 a malapena riuscivo a stare fermo, in griglia nelle prime gare ero in punta di piedi, poi qualche centimetro in corso d’opera è arrivato in mio aiuto”.

Quest’anno hai confermato la tua presenza con il team L30 Racing. Cosa ti ha spinto a continuare la collaborazione con loro?

“Ora non vorrei essere troppo di parte ma essere nel team con il tre volte campione del mondo Supermoto Marc-Reiner Schmidt significa anche essere con il team migliore al mondo, e io non posso che confermare questo. Sento che nei miei confronti non è facile, non ho l’esperienza di un pilota rodato e riuscire a trasmettere loro le mie sensazioni per capire cosa serve per farmi dare il massimo non è così scontato. Per me negli ultimi tre campionati è stato come ricominciare quasi da capo ogni volta: moto più grandi, potenze maggiori, erogazione diversa e di conseguenza i limiti di sviluppo dati dalla mia età. La ciclistica è tutto, il team riesce a cucirmi addosso la moto di cui ho bisogno, sento di essere accudito e di essere in buone mani, io li ringrazio tanto per l’opportunità che mi stanno dando”.

In questo sport sei considerato uno dei talenti più cristallini del panorama nazionale. Questa cosa ti dà uno stimolo in più per fare meglio?

“Io sono davvero felice e fiero di potermi esprimere nella Supermoto, è divertente, mi piace mixare lo stile di guida off-road per poi passare a grattare il gomito appena le ruote sono pulite, è uno stile che pochi sino ad ora applicano ma sembra dare buoni risultati, mi sento parte di un cambiamento, spero che questa disciplina possa avere la sua giusta visibilità e attrarre più pubblico possibile, lo merita, la tecnica è tanta e lo spettacolo è assicurato”.

L’Italia ha una grande tradizione di piloti nel Supermoto delle Nazioni. In futuro, cosa potrebbe significare per te rappresentare la nazionale con la Maglia Azzurra?

“È uno degli obiettivi di questa stagione ma preferisco aspettare il 30 settembre per rispondere”.

A proposito di obiettivi, quali sono quelli principali di questa stagione?

“Sono tanti in realtà ma i principali si riferiscono al cronometro, certamente le vittorie sono la benzina che alimenta la passione e danno stimolo, ma il principale obiettivo è ridurre il gap con la S1. Devo migliorare tanto nella parte sterrata, non vengo dal cross e sto imparando questa disciplina, Luca D’Addato mi ha seguito tutto l’inverno e penso di aver fatto un bello step avanti, ma c’è ancora tanto da fare. Ho avuto anche la fortuna di conoscere Kiara Fontanesi e l’opportunità di allenarmi un po’ insieme a lei e il suo staff in qualche occasione, la prossima estate andrò qualche settimana alla sua KF8 Academy per fare un lavoro mirato ed intensivo anche sul lato di preparazione atletica, il 450 è un bel mostro da tenere a bada”.

Anche quest’anno farai parte dei Talenti Azzurri. Quanto è importante questo progetto per la tua crescita personale?

“Moltissimo, per me è motivo di orgoglio e stimolo, oltre che di confronto e crescita. Con Massimo Beltrami e Attilio Pignotti facciamo un bel lavoro negli appuntamenti a noi dedicati, è grazie a loro che ho deciso di intraprendere il percorso che include la parte sterrata, sono spesso a bordo pista e non mancano nel consigliarci il meglio”.

Come ultima cosa, qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Diventare, in tre anni, uno dei piloti Supermoto più forti al mondo”.

 

 

 

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