Davide Mei, nato a Dolo (VE) l’8 ottobre 2005, fa parte del progetto Pata Talenti Azzurri FMI Enduro e nella stagione corrente si sta facendo sempre più strada nella specialità, sia a livello italiano che europeo.
Primo in classifica nell’Italiano Under23/Senior, quinto negli Assoluti e secondo nell’Europeo: questi sono i risultati acquisiti finora dal promettente pilota veneto, a dimostrazione della grande esperienza acquisita nella sua carriera nonostante la giovanissima età. Con la speranza di chiudere la stagione sportiva nel migliore dei modi, Davide è atteso da un futuro più che roseo, con l’obiettivo di realizzare il suo sogno più grande: diventare campione del mondo.
Com’è nata la passione per le moto?
“La mia passione per le moto è nata grazie a mio papà. Lui ha fatto il pilota per tanti anni e quando ha deciso di smettere ha continuato come meccanico, quindi diciamo che le moto hanno sempre fatto parte della mia vita. Grazie a lui ho iniziato molto presto a correre, intorno ai 3 anni e mezzo è arrivata la prima moto e da lì è iniziata la mia carriera sportiva”.
Nell’ultimo weekend di gara hai vinto il prologo il sabato. La domenica è stata più complicata ma sei ancora primo in campionato. Adesso l’ultimo passo: assicurarsi il titolo di campione all’ultima tappa di stagione.
“Si vincere il prologo è stato veramente bello, davanti a un pilota come Kevin Cristino è stata una grande soddisfazione. Anche domenica stava uscendo fuori una buona gara però purtroppo due cadute mi hanno compromesso la giornata quindi mi sono dovuto accontentare della seconda posizione per pochi secondi. Adesso non ci resta che aspettare l’8 settembre per l’ultimo round dove cercherò di portare a casa il titolo”.
Anche negli Assoluti stai facendo un buon campionato, considerando anche le manche saltate. Direi che il trend di questa stagione, in ambito nazionale, è positivo.
“Si sia negli Assoluti sia nell’Under23 sto disputando una buona stagione con qualche alto e basso in alcune gare però mi ritengo molto soddisfatto. Agli Assoluti fino all’ultima gara ero secondo in campionato, poi purtroppo a causa di un problema tecnico nel day 2 di Spoleto mi sono dovuto ritirare e per questo sono sceso al quinto posto in classifica, nelle prossime gare cercherò di dare il massimo per provare a salire comunque sul podio di campionato”.
Nell’Europeo sei secondo a quota 64 punti ed hai conquistato quattro podi in quattro giornate di gara. Davanti a te c’è Davide Soreca a punteggio pieno. Credi ancora nel titolo?
“Assolutamente si. Nell’enduro fino all’ultima giornata non si può mai sapere come andrà a finire, quindi finché il campionato non sarà concluso io continuerò a crederci. Davide è un avversario tosto con molta più esperienza di me perciò non sarà facile, nella prossima tappa in Finlandia darò il massimo per provare a stargli davanti”.
In gara è fondamentale il feeling che hai con la moto. Com’è il tuo rapporto con la Beta?
“Il feeling con la propria moto è uno degli aspetti più importanti nelle gare. Io con la Beta mi trovo molto bene, è il mio primo anno con il 250 e sto cercando di migliorare sempre di più visto che la differenza con il 125 è tanta. È stata una scelta difficile passare così in fretta sulla 250, sapevo che non sarebbe stato facile inizialmente però ora sono molto contento di come sto guidando e del rapporto che ho con la mia moto. Da inizio anno sono cresciuto molto e questo mi rende soddisfatto”.
Qual è la gara che ricordi con più soddisfazione e perché?
“Me ne vengono in mente due in particolare: Enduro GP in Svezia nel 2023, perché fu una gara dove andai molto forte, ho lottato tutto il secondo giorno per la Top 5 nella classe Youth. Poi sicuramente l’EnduroGP disputato a fine giugno a Bettola: correre davanti a tutto quel pubblico per me è stata un’emozione unica, ho dato tutto quello che avevo per cercare di portare a casa un buon risultato e sono riuscito ad ottenere degli ottimi tempi nella maggior parte delle speciali”.
Fai anche parte del progetto Pata Talenti Azzurri. Quanto ha aiutato nella tua crescita sportiva e personale?
“Si questo è il mio terzo anno nei Talenti Azzurri, ero molto emozionato quando ho iniziato a farne parte. Essere nei Talenti Azzurri ha i suoi vantaggi, allenarsi insieme agli altri ragazzi è senza dubbio uno stimolo in più per cercare di andare più forte. Spesso vengono con noi piloti come Verona e Oldrati e questo ci dà la possibilità di osservarli imparando qualcosa dal loro modo di guidare e della loro tecnica. Oltre agli allenamenti ci seguono anche durante le tappe del campionato europeo, lì ci hanno insegnato molte cose anche al di fuori della pista. Sono molto contento di continuare ad essere parte integrante di questo progetto”.
Per finire, il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è lo stesso da quando ho iniziato a gareggiare: diventare campione del mondo”.