Il dato ISTAT sugli incidenti
I dati riguardanti gli incidenti stradali delle due ruote del 2005 diffusi dall’ISTAT in questi giorni sono decisamente allarmanti: una media di 256 incidenti stradali al giorno in cui rimane coinvolto un veicolo a due ruote, che causano la morte di 5 persone e il ferimento di altre 295. Il totale è di 93.320 incidenti stradali (il 41% del totale degli incidenti) in cui è presente un veicolo a due ruote, che hanno causato la morte di 1.852 persone ed il ferimento di 107.670. Cioè il 34% del totale dei morti e dei feriti.
Di essi, l’88,8% avviene in città, dove infatti si sono verificati 82.907 incidenti in cui è rimasto coinvolto almeno un veicolo a due route, che hanno causato 95.363 feriti (pari all’ 88,6% sul totale) e 1.072 vittime (pari al 57,9%).
In 62.225 casi (il 66,7% del totale) l’incidente è da imputare al comportamento scorretto del conducente nella circolazione, 21.899 incidenti (il 23,5% del totale) sono da attribuirsi a più cause contemporaneamente, mentre nel 4,9 % degli incidenti la causa è riferibile a ostacoli urtati o evitati.
Si tratta di dati freddi, che portano con sé i drammi di tante famiglie. Di qui l’esigenza, da parte della FMI, di assumere un impegno importante, per i prossimi tre anni, con l’Unione Europea, per contribuire a raggiungere il traguardo di ridurre le vittime del 50 per cento entro il 2010.
Dunque, a partire dal 2007, la FMI si impegna a dedicare alla sicurezza uno spazio in ogni numero di Motitalia e a diffondere messaggi sulla sicurezza stradale attraverso il sito www.federmoto.it e, quando possibile, in occasione di manifestazioni sportive e turistiche.
Tutto ciò sarà naturalmente affiancato dalla prosecuzione della nostra attività sull’educazione stradale, fondamentale per contribuire alla riduzione della mortalità, perché se investiamo con coscienza sui giovani possiamo essere certi di riporre bene la nostra fiducia su ciclomotoristi, motociclisti ed anche futuri automobilisti. Nel corso dell’anno scolastico 2005/2006 la FMI ha formato circa 10.000 ragazzi con corsi teorici e 5000 con corsi pratici di guida, cioè facendoli salire ed esercitare direttamente sul ciclomotore. Tale esercitazione pratica, che non è ancora prevista dalla legge, è secondo noi fondamentale affinché i principi teorici possano trovare un concreto riscontro, attraverso la dimostrazione di quanto precario può essere l’equilibrio su un mezzo a due ruote, di quanto sia importante conoscere l’arte di frenare, di quanto il fondo stradale possa essere differente se è ruvido, liscio, sporco o bagnato.