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La FMI di fronte ai gravi incidenti in pista

La Federazione Motociclistica Italiana desidera esprimere profondo cordoglio per l’incidente mortale accaduto nella giornata di sabato 26 aprile.


 


Allo stesso tempo, rivolge sentiti auguri di un auspicato e rapido miglioramento ai piloti rimasti coinvolti in altri incidenti, tra sabato 26 e domenica 27.


 


Auguri che vogliamo estendere a tutti i motociclisti rimasti coinvolti in eventi di varia gravità, verificatisi su molte strade italiane nell’ultimo fine settimana, in coincidenza con condizioni meteo favorevoli a riprendere l’uso della motocicletta dopo la pausa invernale.


 


Il Presidente Paolo Sesti ribadisce, in questa occasione:


“Siamo rimasti profondamente colpiti dalla tragica concomitanza di eventi negativi, alcuni di straordinaria gravità, avvenuti nell’arco di poche ore nello scorso fine settimana.


Situazione ancora più sconcertante se si fa riferimento a tutta l’attività svoltasi in un lungo periodo precedente, che aveva visto la totale assenza di incidenti particolarmente gravi. 


Stiamo raccogliendo ed analizzando tutte le informazioni disponibili, per avere al più presto un quadro completo della situazione. Ancora una volta, infatti, la fatalità sembra essere una componente determinante nella maggior parte degli eventi accaduti.


La Federazione, d’altra parte, presta da molto tempo la massima attenzione alle condizioni degli impianti, con la richiesta di adempimenti precisi prima di concedere qualsiasi omologazione.


Il continuo progresso meccanico, il conseguente aumento delle prestazioni, la crescita esponenziale del numero dei praticanti, rendono questa nostra attività di controllo e prevenzione una continua corsa contro il tempo, al fine di mantenere livelli di sicurezza accettabili in impianti che certo non possono essere modificati in tempi così rapidi come imporrebbe invece il progresso tecnologico dei mezzi utilizzati.


Esigeremo ancora di più il massimo rispetto delle regole esistenti sulla sicurezza. Ma è opportuno ricordare a ciascuno di noi che nulla è possibile contro la fatalità, componente purtroppo profondamente presente in tutta l’attività motociclistica, così come il fatto che nulla può la FMI nei confronti di organizzatori che svolgono la propria attività al di fuori dell’egida federale”.

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