Spedito a tutti i Tesserati e a tutti i Moto Club affiliati alla Federazione Motociclistica Italiana
Editoriale
Motitalia Novembre 2011 – Ciao MARCO
L’IMPROVVISA E TRAGICA SCOMPARSA DI SIMONCELLI SARA’ IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE. ACCETTARE LA MORTE DI UN PILOTA E’ MOLTO DIFFICILE. SE POI MUORE UN RAGAZZO DI 24 ANNI, OGNI COMMENTO DIVENTA SUPERFLUO
Era una bellissima giornata di sole, domenica mattina 23 ottobre, al Mugello. Eravamo tutti in attesa di vedere come sarebbe andato a finire il CIV, mentre aspettavamo i risultati del Trial delle Regioni a Carsoli, dell’Italiano Turismo a Torgiano e di alcune altre gare di fine stagione.
Poi, all’improvviso, è arrivata la notizia in diretta tv, ed il mondo è cambiato.
Marco Simoncelli, un ragazzo di 24 anni, aveva perso la vita in un incidente a seguito di una caduta di quelle che capitano ogni tanto, con un epilogo inimmaginabile: la moto che si muove verso l’interno della curva, il corpo del pilota travolto da altre due moto che seguivano, la morte quasi immediata a seguito di danni fisici irreparabili.
Si resta senza parole.
Ormai, avete già ascoltato ogni genere di commento, visto tutte le immagini possibili, letto tutte le cronache. Io non posso aggiungere altro. Non serve più dire che Simoncelli fosse l’erede designato di una generazione vincente di piloti, che fosse un ragazzo solare, che si stesse aprendo per lui una nuova carriera al massimo livello possibile.
A me resta una grandissima amarezza, un dolore profondo, una commozione che mi porterò dentro per sempre. Il mio pensiero, e quello di tutta la Federazione, vanno alla famiglia, alla generosità dei genitori che hanno subito offerto in dono gli organi del proprio figlio, al dolore che si porteranno dentro per sempre, insieme alla sorella, alla fidanzata, a tutti gli amici e alle persone che lo conoscevano o che magari facevano “solo” il tifo per lui.
Ma voglio essere idealmente vicino anche a Fausto Gresini, perché sono sicuro che il suo dolore, così come quello del suo Team, sia identico a quello dei genitori di Marco.
Tragedie come queste ci mettono tutti sullo stesso piano, ci fanno sentire tutti uguali, ci invitano alla coesione, a coltivare la stessa passione.
Prima della scomparsa di Simoncelli volevo dedicare questo Editoriale proprio al tema della coesione. Volevo dire che ne servirà tanta, nel prossimo futuro. Non è la prima volta che accenno alle nubi che si addensano sull’Italia, preoccupata da una crisi economica che non lascia intravedere spiragli. So bene che molti sono costretti a ridurre il piacere di andare in moto, oppure a fare scelte su quali e quante attività in moto svolgere, perché ci sono grandi preoccupazioni per le risorse economiche a disposizione della famiglia, oppure perché situazioni lavorative complicate mettono addirittura in crisi la serenità di vita.
Nel frattempo, le vendite delle motociclette sono in sofferenza e l’uso dei mezzi è comunque costoso. Noi faremo di tutto per mantenere intatti sia il volume delle attività, che la qualità dei servizi offerti. Ma le risorse disponibili sono già annunciate in diminuzione, perché così prevedono le più recenti norme finanziarie dello Stato.
Nel frattempo, come abbiamo detto ormai tante volte, i 160.000 Tesserati che compongono la Federazione Motociclistica sono fino ad ora rimasti invariati: il numero totale non solo non si è ridotto, ma posso affermare che anche a fine 2011, come ormai ogni Dicembre da molti anni a questa parte, registreremo un leggero aumento del numero totale delle Tessere. La passione non muore mai.
Paolo Sesti