Crescono i numeri delle donne che si avvicinano al panorama motoristico: dopo aver conquistato e fatto tanta strada sulla sella a due ruote, il pubblico femminile sale sul quad. Sulla moto a quattro ruote l’utenza rosa è ancora embrionale e la sua storia è tutta da scrivere, non mancano tuttavia quaddiste e pilote che hanno già scoperto questa meravigliosa disciplina.
Ogni rivoluzione ha bisogno di tempo per portare i suoi risultati e le donne continuano a combattere portando a casa punti. Dopo la conquista della motocicletta, ora guardano anche al quad.
Sono passati degli anni da quando le prime donne hanno cominciato ad indossare il casco e a sporcarsi le mani di grasso, introducendosi timidamente e con difficoltà in un mondo tutto maschile. Sembrava quasi non ci fosse spazio per loro e invece il numero delle immatricolazioni al femminile è cresciuto a tal punto che anche le aziende motoristiche e d’abbigliamento specializzato ne hanno preso atto, rivolgendo prodotti ad hoc al nuovo mercato rosa. Sono nati campionati agonistici dedicati alle donne ed un enorme lavoro mediatico di comunicazione, formazione ed aggregazione è stato svolto dal Motoclub Femminile Motocicliste, da oltre dieci anni punto di riferimento storico internazionale per tutte le appassionate.
Conquistata la libertà e assaporato il diverimento delle ruote tassellate, della velocità nei circuiti, delle motocavalcate turistiche, le donne iniziano a sperimentare il quad.
Grazie alle sue caratteristiche, il quad si rivela un mezzo molto interessante per il pubblico femminile. Innanzitutto, la stabilità offerta dalle quattro ruote permette alle meno esperte o a coloro che hanno una statura piccola di eliminare il problema “equilibrio” caratteristico invece della motocicletta. Indossato il casco e afferrato lo sterzo, l’ATV ti regala però, come la moto, l’emozione unica di assaporare il vento addosso, di diventare tutt’uno con la natura circostante.
Inoltre, trattandosi di un mezzo potente e inarrestabile, votato all’off road, il quad permette di approcciare più facilmente le difficoltà del fuoristrada, rispetto ad un’analoga avventura con due ruote in meno.
Attualmente in Italia non esistono canali di comunicazione e di aggregazione d’importanza numerica rilevalente dedicati alle quaddiste. Ma ci vuole tempo per costruire e conquistare anche questa disciplina. Nel frattempo le ragazze cominciano a lasciare il posto da passaggere per acquistare un quad tutto loro; iniziano a far sentire la loro voce nei siti dei quaddisti, ricavandosi il loro spazio ed intitolandolo “quad in rosa” come hanno fatto nei forum dei portali motoaquattro.org e quaddisti.it.
Le quaddiste non solo prendono parte ai raduni e alle iniziative amatoriali, ma si stanno affacciando, se pur timidamente, al panorama agonistico. I numeri dei campionati italiani Quadcross e Baja sono ancora tutti al maschile, ma alcune quaddiste straniere gareggiano nel Baja Europeo e nei rally internazionali. Un esempio è l’italo-francese Camelia Liparoti che, da sempre appassionata d’auto e cresciuta come fotoreporter, dopo aver incontrato il mondo dei quad, si è subito lanciata nelle competizioni ed oggi, pilota KTM, prende parte al Rally dei Faraoni, alla Dakar e molti altri appuntamenti agonistici internazionali.
Come vive la sua esperienza di quaddista in un mondo a prevalenza maschile? “Non ho incontrato grosse difficoltà,” -racconta Camelia- “certo all’inizio mi sono scontrata con un po’ di scetticismo. Poi, una volta entrata nell’ambiente, i colleghi mi hanno adottata: mi trovo spesso ad essere l’unica ragazza partecipante alle gare in quad, così mi eleggono a mascotte! Comunque le chiacchiere svaniscono alla partenza di un rally: al via non importa più se siamo uomini o donne… siamo tutti concorrenti!”
La passione travolgente per il quad, ha spinto già alcune donne ad unire l’hobby al lavoro, come nel caso di Stefania Discepoli, che ha avviato nel 2003 la sua attività professionale di noleggio quad a Senigallia, promuovendo gite e viaggi in sella all’ATV con Tour & Adventure-Quaddomatto. Tolti i tacchi a spillo e salita per la prima volta su un quad, Stefania ha cambiato vita: in questi anni ha organizzato escursioni guidate in Italia e all’estero, cercando di coinvolgere l’utenza femminile della quale nota un incremento nella richiesta del noleggio che si attesta sul 25-30 %.
Racconta Stefania: “Non sono più solo gli uomini a festeggiare gli addii al celibato regalandosi una giornata speciale in quad, ma anche le donne scelgono di trascorrere l’addio al nubilato sulla moto a quattro ruote!” Oggi Stefania Discepoli è anche il Presidente del Club Quaddomatto e sogna di avviare una sezione racing nel suo team con una pilota donna.
Ma chi e quante sono in realtà le quaddiste italiane? Quante passeggere sognano di diventarlo? Quante invece vorrebbero già intraprendere la carriera agonistica?
Se sei una donna affascinata dal mondo del quad o ne hai già acquistato uno fai sentire la tua voce: scrivi all’indirizzo di posta alessandra.manieri@federmoto.it