Ancora un grande successo per la Rievocazione Storica del Motogiro d’Italia, organizzato dal Moto Club Terni L.Liberati – P.Pileri e realizzato in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana e Internazionale che si è concluso sabato 25 Maggio a Bologna dopo sei tappe e oltre 1600 chilometri.
Un’edizione in parte avversata dal maltempo, tanto che ha costretto gli organizzatori ad annullare la terza frazione, quella che da Fontevivo (PR) ha portato i concorrenti a Villafranca di Verona, dove solo 20 dei 170 partenti erano riusciti a chiudere entro il tempo consentito. Da qui la decisione della direzione organizzativa di congelare la classifica al giorno precedente e riprendere regolarmente la gara con la quarta tappa.
Dei 175 partecipanti verificati (203 gli iscritti), 139 hanno tagliato il traguardo finale posto a Zola Predosa, prima dello spettacolare arrivo in parata all’interno della Ducati Factory.
Ad aggiudicarsi la classe più prestigiosa, quella della Rievocazione Storica che si è corsa dal 1953 al 1957, è stato il folignate Marco Tomassini in sella a una Gilera 175 SS del 1957. Il chirurgo umbro, uno dei massimi esperti mondiali di questo tipo di manifestazioni, iscrive così il proprio nome nell’albo d’oro per la decima volta, quarta consecutiva. Secondo posto per l’olandese Eric Willelme della Guzzi Lodola, dopo una grande battaglia con Tomassini, e terzo posto per il lombardo Marco Bonanomi su MV Agusta 175 CSTL del 1955.
La Rievocazione Storica anni Sessanta ha visto primeggiare il bergamasco Pier Fabrizio Donadonibus su Lambretta Innocenti Gran Prix 200 del 1959. Il lombardo ha vinto tutte le tappe ad esclusione della quarta dove è stato preceduto dallo statunitense Hugh Schink su Moto B 250 Zanzani 6 tiranti del 1965 che alla fine chiuderà la classifica generale alle spalle del vincitore. Completa il podio Giovanni Zanetti (Norton Dominator 500) che ha regolato Vittorio Cataldo Gonzaga (BSA Lightning 650) e l’americano Barry Porter (MV Agusta 150 RS).
Tanti anche i partecipanti nella categoria Classic riservata alle moto costruite dai primi anni settanta alla metà degli anni ottanta. Qui si è imposto un altro esperto della regolarità, il lombardo Paolo Mattioli su Kawasaki KZ 440 C del 1970 che ha messo in fila il portacolori della MV Agusta 350 S Maurizio Paoloni e il plurivincitore di questa classe Andrea Angiolini su Honda XL 350R.
La Heritage è stata vinta dal tedesco Ernest Rudolf su Gilera Saturno 500 Sport del 1947, alle sue spalle sono arrivati il ternano Luciano Liberati, nipote dell’iridato Libero al quale è intitolato il Moto Club organizzatore e l’ex motocrossista Italo Forni su una “conservatissima” Guzzi Sport 250 del 1935.
Come avviene da anni, sono molti anche gli appassionati che prendono parte alla manifestazione in qualità di turisti e che partecipano alla gara raggruppati nella categoria Motogiro. Qui ha primeggiato il tedesco Michael Cassel in sella alla Morini Corsaro Avio, alle sue spalle il giornalista Claudio Antonaci con la Benelli Imperiale che di pochi punti ha avuto la meglio sulla moglie del vincitore Brigitte Benner con una fiammante Triumph Trident 660.
Infine la categoria Scooter dove il bolognese Mauro Fortunati (Vespa PX 200 E) ha messo in riga il romano Franco Carboni (Vespa Rally 200) e il veterano della manifestazione Silvano Fabbri su Kimko New People. Da evidenziare la sfortunata prova dell’altro portacolori del Vespa Club Roma Francesco Muroni, scivolato nella quarta tappa mentre era saldamente al comando della gara, riportando la frattura di una gamba, ma che ha voluto seguire la manifestazione fino la fine, viaggiando sui mezzi dell’assistenza.
Tante le curiosità degne di nota che è impossibile riportarle tutte, ma non possiamo non segnalare la presenza e l’entusiasmo con cui hanno partecipato tre argentini in sella a altrettante Tehulche 75 4T, unica fabbrica del paese sudamericano fondata da un ingegnere immigrato italiano nei primi anni cinquanta e rimasta in attività per circa un decennio. Una moto leggera con un motore totalmente in alluminio a cascata di ingranaggi e con tecnologie avanzatissime per l’epoca.
Nell’anniversario della vittoria nel primo Motogiro della Benelli Leoncino con Leopoldo Tartarini, la casa pesarese ha partecipato con una squadra ufficiale affidata a tre giornalisti e all’ex iridato della 125 Pierpaolo Bianchi. In segno di continuità fra passato e presente la Benelli ha donato a due giovanissimi partecipanti, entrambi belgi, due caschi appositamente serigrafati per l’evento.
Altra squadra ufficiale in gara è stata la Honda Monkey, capitanata dal regista e documentarista Emerson Gattafoni e comprendente i giornalisti Gerard Rancinan, Donato Coco e Valeria Cagnoni. Oltre alle due squadre citate, hanno preso parte alla gara altre sette formazioni ufficiali. Tredici le federazioni presenti, in rappresentanza di tutti i continenti.
Al Motogiro ha partecipato anche Mimì, una bassotta che dentro lo zainetto di Vittorio Catalano Gonzaga (BSA Lightining 650 del 1969) ha fatto tutto il percorso, comprese le prove speciali. Inutile dire che è diventata subito una star registrando il record di like.
Al via dell’ultima tappa anche il vicepresidente della Federazione Motociclistica Italiana Rocco Lopardo che all’arrivo ha dichiarato di essere soddisfattissimo per questa seconda giovinezza che sta vivendo il Motogiro, grazie anche all’indovinata formula delle due rievocazioni storiche: anni cinquanta e anni sessanta. “Auguro – ha concluso Lopardo – che si possa proseguire su questa strada all’insegna di: storia, cultura e sicurezza.”
In occasione dei saluti finali, grande commozione sia degli organizzatori che dei tanti partecipanti. Nella circostanza il presidente del Moto Club Massimo Mansueti, dando appuntamento al prossimo anno, ha dichiarando che a breve sarà reso noto il percorso 2025 che al momento ha una sola certezza, un evento speciale che si terrà a Terni in occasione del centesimo anniversario della fondazione dell’omonimo Moto Club.