Simone Mastronardi è una delle realtà più importanti nel panorama nazionale del Quadcross. Nato a Colleferro (RM) il 25 agosto 1995, sin da piccolo si affaccia al mondo dello sport, in particolare a quello dei motori. Oltre ad essere in lotta per il titolo di Campione Italiano Quad Cross, Simone Mastronardi rappresenterà la nostra nazionale al Trofeo delle Nazioni di Quadcross e Sidecarcross, in programma a Cingoli l’8 ottobre 2023.
In questa intervista si sono toccati i punti fondamentali della sua vita sportiva, dagli esordi sin da piccolo fino ad arrivare ai suoi obiettivi futuri, come quello di correre nell’Europeo.
Com’è nata la passione per i Quad?
“Sin da piccolo ho la passione per i motori, avevo una minicross fino a quando nel 2004 mio padre mi comprò un mini-quad. L’ho sempre utilizzato in casa fino a quando cominciai a guidare in pista ed iniziai a correre in qualche gara. Da lì ho partecipato al regionale, poi all’italiano fino a tutti i successi che ho raggiunto nel corso degli anni. Faccio molto per il mondo del Quad, organizzo anche il campionato Centro-Sud per cercare di tirare su questo sport, a livello di numeri siamo molto indietro anche perché il costo di un quad è veramente alto, il doppio se non il triplo di una moto da cross. Purtroppo questa disciplina è poco conosciuta in Italia e hai bisogno di molti sacrifici economici, non è semplice andare avanti.”
Il campionato italiano sta andando molto bene, sei in prima posizione nella classifica generale e mancano due gare al termine. Quali sono le tue sensazioni per questo finale?
“Spero con tutto il cuore di raggiungere il primo posto nella classifica finale. Ovviamente gareggiare a casa del mio rivale nell’ultima tappa dove il punteggio vale doppio non è un vantaggio per me. Inoltre, la pista tutt’ora non è praticabile, di certo non è il massimo. Per il resto io ci metterò l’anima per raggiungere un buon risultato, speriamo bene.”
Sei considerato uno dei talenti più cristallini a livello nazionale di questo sport, qual è il tuo segreto per mantenere un livello sempre alto?
“Penso che uno sport debba in primis piacerti tanto, serve tanta passione ma anche un po’ di testardaggine. Una volta che hai la passione non devi mai fermarti, neanche davanti alle difficoltà che possono essere infortuni, incidenti, momenti no. Facendo esperienza capisci come risolvere questi momenti negativi, devi sempre resistere a ciò che la vita ti riserva.”
Anche quest’anno rappresenterai l’Italia al Quad delle Nazioni: cosa significa per te indossare la Maglia Azzurra?
“Ormai sono 10 anni che la indosso, è sempre una grande responsabilità anche se non abbiamo mai avuto risultati così positivi. La Maglia Azzurra non si vince come pilota ma come organizzazione. Purtroppo l’anno scorso abbiamo mancato per un soffio il podio in Repubblica Ceca, sarebbe stato un grande risultato. Il livello è molto alto, gli americani sono imbattili e gli irlandesi sono molto preparati, inoltre la pista di Cingoli, ovvero dove si svolgerà l’evento, è stata completamente cambiata e resa più facile, quindi sarà ancora più difficile riuscire a sorpassare e fare una bella gara.”
Recentemente sei tornato alla “12 ore” di Pont de Vaux, la più blasonata gara di quad al mondo. Nonostante i problemi che hai avuto, come ti sei trovato quest’anno?
“Erano 8 anni che non andavo, l’ultima volta avevo raggiunto la terza posizione. Sono tornato a Pont de Vaux invitato da una squadra olandese ed ho corso con un pilota della Repubblica Ceca ed uno della Norvegia. Fin dalle qualifiche è stata molto dura, il maltempo ha rovinato la pista portando molto fango, fare un buon tempo quindi è stato difficile. Partivamo 24esimi ed ho provato a dare il meglio di me, ho corso 5 delle 10 ore disputate dalla squadra e poi a 2 ore dal termine ci siamo dovuti ritirare, il quad ci ha abbandonato e la squadra olandese non aveva i ricambi a disposizione. E’ stata comunque una bella gara e spero di tornarci il prossimo anno cercando di essere il più competitivo possibile.”
I tuoi prossimi obiettivi a livello sportivo quali sono?
“Spero di riuscire a concludere per il meglio il Campionato Italiano Quad Cross. Mi piacerebbe tantissimo correre l’Europeo ma sarà molto difficile perché le gare sono tutte lontane e ci vogliono molti soldi. Per il prossimo anno comunque stiamo cercando qualche sponsor che possa darci una mano a partecipare a qualche tappa. Il mio sogno un giorno è quello di correre in America, mi hanno anche invitato ma purtroppo non è possibile sia logisticamente che economicamente. Devo comunque ringraziare la mia famiglia e i miei sponsor, senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono adesso, per me questo è importante.”
Oltre al pilota fai qualche altro mestiere nella vita? Hai qualche altro hobby?
“Ho ereditato un’autofficina di autocarri da parte di mio padre, lavoro nell’azienda della mia famiglia. Ho anche un team di quad con cui riesco a portare avanti la mia passione, inoltre mi piace comprare e vendere macchine. Cerco di non fermarmi mai e di dare il massimo in ogni cosa che faccio.”