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Le ragazze dell cross. Clarissa Tognaccini: “Vestire la Maglia Azzurra, un’esperienza indimenticabile”

Prosegue la serie dedicata alle ragazze italiane alle spalle di Kiara Fontanesi nel Campionato Italiano Pro Prestige Motocross Femminile. Stavolta è il turno di Clarissa Tognaccini, 19 anni da Firenze, che nella classifica provvisoria è sesta assoluta e quarta tra le italiane.

Come ti sei appassionata al motocross?
“La mia passione per le moto è iniziata fin da quando ero piccola. Seguivo mio padre Alessandro, pluricampione italiano nella supermoto. A 3 anni presi il mio primo aereo per assistere a una sua gara di europeo in Francia, dove conquistò la terza posizione. Crescendo e affezionandomi sempre di più a questo magnifico sport, a 11 anni decisi di chiedere ai miei genitori di provare anch’io a salire su una moto e da lì fu subito amore. Mio padre è il mio primo punto di riferimento e una persona che ho sempre stimato tantissimo, oggi è diventato il mio meccanico di fiducia. Mentre mia mamma Veronica Bettini, che anche lei fa parte di questo ambiente fin da quando era piccola, è la mia segnalatrice alle gare. Siamo una grande squadra”.

A che età la prima gara?
“A 12 anni nella pista indoor di Santa Rita, in provincia di Grosseto, nella quale, insieme ad altre ragazze tutte più grandi di me, arrivai seconda. Da lì iniziai a prendere parte anche al campionato italiano Femminile e, da un esordio intorno alla ventesima posizione, quest’anno sono nella top five delle ragazze italiane nella classifica generale”.

Qual è il tuo ricordo più bello legato al motocross?
“Il mio ricordo più bello non può che essere stato lo scorso anno, nel 2022, quando sono stata convocata al Motocross delle nazioni femminile in Spagna come una delle due portacolori dell’Italia. È stata un’esperienza indimenticabile”.

Come sta andando questa stagione?
“Della stagione 2023 ad ora sono abbastanza contenta, anche se non ho potuto dare il massimo nelle ultime gare per via degli esami di maturità”.

Hai incontrato ostacoli o scetticismo quando hai deciso di fare questo sport così difficile?
“Nonostante abbia vissuto tutta la mia infanzia tra i motori, inizialmente quando decisi di prenderne parte in prima persona e chiesi l’approvazione ai miei genitori, non erano molto d’accordo. Sia per la pericolosità, sia perché ero una femmina. Ma quando videro che ero davvero interessata cedettero e oggi ne sono orgogliosi”.

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