Lo riconosceremo tra le dune del deserto in sella alla sua Ktm numero 46 e con il logo della Federazione Motociclistica Italiana sul casco: Paolo Lucci sarà uno degli undici italiani al via della prossima Dakar, tra i quali spiccano altri nomi di rilievo come Franco Picco e Alex Salvini. Il toscano di Castiglion Fiorentino, classe 1993, durante l’anno lavora con il Tecnico FMI di terzo livello Fabrizio Carcano, che in questa edizione del rally più famoso al mondo lo seguirà dall’Italia.
“Alleno Paolo da settembre – spiega Carcano – e ora siamo pronti per questa grande avventura. Il 27 dicembre è arrivato in Arabia Saudita, il 28 e 29 effettua dei test vicino Jeddah e sabato 31 affronterà il prologo della Dakar, che si concluderà il 15 gennaio. Nei giorni scorsi abbiamo parlato molto insieme e tutt’ora sono in contatto con lui, soprattutto per definire la strategia di gara: inizialmente dovrà prendere le misure con la moto, con il tipo di terreno e con la gara, per poi capire in quali tappe provare ad attaccare e magari piazzare qualche zampata per infilarsi nelle posizioni che contano. Sarebbe bello se potesse adottare lo stesso tipo di condotta portata avanti da Danilo Petrucci l’anno scorso, quando ha addirittura vinto una prova: un vero fenomeno!”.
L’obiettivo dichiarato da Paolo Lucci in una recente intervista è di restare nella top 15 della classifica generale. “Confermo – prosegue Carcano -, vogliamo rimanere a ridosso dei piloti ufficiali anche se il focus principale è raggiungere il traguardo finale del 15 gennaio. Paolo ha già ottenuto un terzo posto all’Africa Eco Race, partecipato alla Dakar 2022 e ad alcuni round del Mondiale e durante questa competizione sarà supportato dal BAS World KTM Racing Team, una squadra olandese che funge da team satellite della Casa austriaca. E’ molto allenato, sereno, la velocità non gli manca e quindi ci sono tutte le credenziali per fare bene”.
Come detto, Fabrizio Carcano è Tecnico FMI di terzo livello: “Ho intrapreso questo percorso federale alla fine degli anni ’90 e sono sempre stato molto attento nel portarlo avanti con dedizione, partecipando ai corsi di aggiornamento e agli appuntamenti con gli altri tecnici. Nel corso del tempo si acquisisce esperienza e sono convinto che uno degli aspetti più importanti nel seguire un pilota sia quello psicologico: è necessario sapersi immedesimare, capire quando è il caso di incitarlo e spingerlo o, magari, calmarlo. Una cosa è certa: il pilota deve sempre dare gas”. E sembra che gli atleti della sua squadra ci siano riusciti: “Da atleta ho conquistato 18 titoli italiani Motorally e 2 europei. Quando ho appeso il casco al chiodo, nel 2000, ho fondato il CF Racing Team con il quale ho vinto moltissimi titoli tricolore, lavorando sempre con Husqvarna e KTM. Nel 2023 avrò in squadra Paolo Lucci, Matteo Drusiani e la pilota svizzera Jasmin Riccius”.
Gli italiani alla Dakar 2023: Paolo Lucci (KTM, #46), Cesare Zacchetti (KTM, #49), Alex Salvini (Fantic, #66), Franco Picco (Fantic, #67), Tiziano Internò (Fantic, #73), Lorenzo Maria Fanottoli (KTM, #87), Lorenzo Maestrami (KTM, #107), Ottavio Missoni (Honda, #117), Tommaso Montanari (Husqvarna, #124), Iader Giraldi (KTM, #125), Eufrasio Anghileri (Honda, #130).
Nella fotogallery: Paolo Lucci e il Presidente FMI Giovanni Copioli all’ultima edizione di EICMA; Lucci e Fabrizio Carcano; Paolo Lucci con il casco che indosserà alla Dakar.