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La Federazione Motociclistica Italiana agli Stati Generali della sicurezza stradale legata al motociclismo

Come rendere la moto uno strumento per spostarsi in modo più sicuro? E’ questa la domanda chiave del “Motorcyclists Safety Workshop” organizzato in questi giorni dall’International Transport Forum, che coinvolge i governi di 57 Paesi. Rappresentanti di organizzazioni motociclistiche provenienti da tutto il mondo sono stati invitati a fornire il loro contributo, in modalità virtuale a causa del Covid, a questo tema che periodicamente viene affrontato e le cui risultanze sono alla base delle decisioni politiche assunte dai governi di tutto il mondo in merito alla sicurezza in moto.

Con alle spalle i lavori di Lillehammer del 2008 e quelli dell’OECD (accordo tra i governi mondiali) del 2015, in questo mese di giugno si sono svolti due incontri plenari dedicati all’utilizzo della moto nei diversi paesi del mondo e sei sessioni riservate agli esperti, dedicate ad altrettanti temi specifici, quali la circolazione urbana, le protezioni passive, la protezione attiva, l’ambiente stradale, la velocità. La FMI, rappresentata da Francesca Marozza, è stata invitata a fornire il proprio contributo alla sessione dedicata all’educazione stradale e alla patente di guida, in virtù dell’ampia esperienza della Commissione educazione stradale della nostra federazione.

Gli stati generali si chiuderanno il 29 settembre quando sarà presentato, in occasione di un ultimo incontro pubblico, il documento risultato dalle diverse sessioni di studio.

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