Il successo di una manifestazione si comprende appieno quando, la mattina dopo la sua conclusione, nessuno ha voglia di rientrare a casa. E’ esattamente quello che è successo a Maratea, al termine della 2. edizione dell’Italian Challenge organizzato da Mirco Urbinati e dal Moto Cub Strade Bianche in Moto.
Quattro giorni e ben 9 regioni italiane attraversate, per un totale di quasi 1300 chilometri. Questa è stata la seconda edizione dell’Italian Challenge, svoltasi dal 22 al 26 maggio. “E’ stata un’esperienza molto bella”, spiega l’organizzatore Mirco Urbinati. “Paesini sconosciuti, strade dimenticate, personaggi straordinari, italiani ma anche olandesi, tedeschi, americani e coreani. Abbiamo attraversato posti talmente nascosti da risultare sconosciuti anche a chi abita lì da sempre”.
I primi 430 chilometri – da Misano (RN) a Fonte Cerreto (AQ) – con un alternarsi di pioggia e poi sole, sempre e dovunque. Dalla seconda tappa, dentro al Parco Nazionale del Gran Sasso, passando da Calascio e Castel del Monte sino a svalicare nel pescarese scoprendo il paese di Corvara. Strade difficili, a volte anche per i più esperti, che hanno portato tutti a Roccaraso, dove l’assessore Sport e Turismo, Daniela Cipriani ha voluto dare il benvenuto davanti al Palazzo del ghiaccio famoso per la sua pista di pattinaggio olimpica. E poi il Molise e le sue strade isolate all’interno delle montagne con quei borghi antichi che si possono raggiungere solo attraverso strade strettissime. “La terza tappa – racconta Urbinati – ha portato l’Italian Challenge nel beneventano attraverso i colli Sanniti, in Irpinia, e a San Marco dei Cavoti ci aspettava, in piazza, la popolazione intera con un caldo benvenuto fatto di torroncini e prodotti tipici dell’azienda La Provenzale”. Tanto fuoristrada in altitudine fra pale eoliche e prati e ancora tanti chilometri a seguire, da Zungoli e fino all’antica Carbonara dove per la sosta del pranzo. “Una tappa da 400 km senza neanche una strada provinciale – ricorda l’organizzatore – con due tratti di sterrati lunghissimi che hanno creato qualche difficoltà tra pietre e fango”. E all’arrivo ancora festa, a Paestum, dalle 19, con un crepuscolo reso indimenticabile dai Templi di Atena, di Nettuno e di Hera. “Il concessionario della Benelli di Salerno ci ha fatto una sorpresa e lungo tutto il sentiero che sale ai Templi ha allestito per i partecipanti un aperitivo davvero suggestivo”. La quarta tappa è stata la più corta, all’interno del parco del Cilento, ancora con spuntini, per esempio a Sanza, offerto dal sindaco e la sua amministrazione e a Sapri, per la pausa pranzo “ma l’arrivo di questa seconda edizione è stato davvero mozzafiato, lungo quello che la Comunità Europea ha definito il lungomare più bello d’Italia fino a Maratea. Il Redentore a braccia aperte ad accoglierci e poi la grande festa finale, allestita egregiamente e con grande professionalità e cura dei particolari dal Grand Hotel Pianeta di Maratea”.
E da domani l’organizzazione inizierà a lavorare soto sul Transitalia Marathon 2018, in programma dal 25 al 29 settembre, con oltre 300 moto già iscritte.