Il mondo dello sport rappresenta da sempre un luogo decisivo per lo sviluppo psicofisico dei giovani e, di conseguenza, il Tecnico e il Dirigente sportivo hanno un ruolo fondamentale affinché gli atleti vengano accompagnati durante la fase di crescita e di sviluppo personale all’interno di un ambiente protetto e sicuro di cui gli stessi tecnici e dirigenti sono responsabili. Questo richiede l’adozione di azioni specifiche e di attenzione, nonché un’adeguata formazione di tutte le figure professionali che si muovono all’interno del mondo dello sport e ruotano intorno al giovane atleta.
Il Vademecum messo a disposizione delle Federazioni sportive dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e redatto in collaborazione con l’ AGIA (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza) è dunque un valido strumento per diffondere riflessione e consapevolezza, dare formazione, fornire spunti e sostegno ma soprattutto invitare alla cooperazione delle diverse professionalità e figure partendo dal Tecnico Sportivo passando da professionisti quali psicologi, preparatori, nutrizionisti ecc., e arrivando ai genitori. Tutte figure di riferimento fondamentali nella formazione della personalità del giovane.
Il documento affronta una diversità di problematiche connesse alla pratica sportiva, ed in generale alla società di oggi partendo dall’analisi del Diritto allo Sport. C’è differenza tra sport e attività fisica:
- lo sport è una forma particolare di attività fisica svolta individualmente o in gruppo e caratterizzata dalla presenza di regole, organizzazione, competizione, e finalizzata alla prestazione e al raggiungimento di un risultato.
- Per attività fisica invece si intende in generale tutte le forme di movimento e dispendio energetico che insieme ad uno stile di vita sano, alla corretta alimentazione e a una giusta quantità e buona qualità del sonno, influiscono positivamente sulla salute psicofisica del giovane.
Ormai è abbastanza diffusa la consapevolezza che l’attività fisica e sportiva regolare, praticata in età giovanile in modo corretto e misurato alle capacità e condizioni di ciascuno, che sia normodotato o con problemi fisici e disabilità, promuove crescita e sviluppo sani. Aiuta a sviluppare capacità motorie (resistenza, flessibilità, forza), migliora la risposta del sistema immunitario, riduce i rischi di sovrappeso e obesità, e dell’insorgere di malattie fisiche e psicofisiche, oltre a dare un grande contributo allo sviluppo cognitivo dei ragazzi. Questo perché la partecipazione al gioco, e l’accettazione delle sue regole implicite, sviluppa attenzione, memoria e competenze logico-matematiche.
Sul piano della salute psicosociale fornisce esperienze, creazione di rapporti, insegna il riconoscimento dei ruoli ed il rispetto di questi, di sé e degli altri, infine permette di coltivare amicizie e inevitabilmente migliorare le proprie capacità interpersonali e comunicative.
Lo Sport crea dunque identità e fornisce non solo salute e benessere personale, ma anche di comunità e, se vogliamo, di società.
Sono consigliati fino all’adolescenza almeno 60 minuti al giorno di attività fisica moderata o vigorosa, senza eccessi e forzature, privilegiando le attività che sviluppano l’equilibrio e rafforzano la muscolatura. Altro discorso è per lo sport agonistico. Ad ogni modo viene ricordato come l’eccesso di inattività e di sedentarietà produce un aumento dei rischi per la salute ricordando a tutte le persone, di qualsiasi età, di mantenersi in movimento.
PER SAPERNE DI PIÙ:
salute.gov.it – “Linee di indirizzo aggiornate sull’attività fisica”.
sport.governo.it – Accordo Governo-Regioni sulle “Linee di indirizzo sull’attività fisica”.
eur-lex.europa.eu – Conclusioni del Consiglio UE sul tema “Lo sport e l’attività fisica: strumenti promettenti per trasformare i comportamenti a favore di uno sviluppo sostenibile”.
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
- L’articolo 23 dispone che ogni Stato si assicuri che le persone di minore età con disabilità possano condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità.
- L’articolo 29/e dispone che ogni Stato prepari le persone di minore età ad assumere le responsabilità della vita in uno spirito di rispetto dell’ambiente naturale.
Informazioni sulla Convenzione ONU su garanteinfanzia.org e su minori.gov.it