Immaginate due amici, Giobatta Caviglia e Giuseppe Parodi, il primo è falegname l’altro invece è un tornitore. In testa hanno un’idea folle, e nonostante abbiano a disposizione pochi strumenti e limitate conoscenze, sono armati di grande volontà e di enorme fantasia: vogliono costruire una moto. Lavorano alacremente attorno al metallo, ai calchi in legno e ad ogni dettaglio, passano notti insonni e domeniche chiusi in officina a realizzare il loro capolavoro: la “Falco”. Ne costruiranno due. Due pezzi unici nella storia del motociclismo. E’ il 13 agosto del 1952 quando la penna stilografica del funzionario del ministero dei trasporti scrive sul libretto “Motociclo di costruzione artigianale, telaio e motore sprovvisti di numero, assegnato d’ufficio il n° 92452” per la regolare immatricolazione. Osservando le fusioni e le saldature, si nota anche con occhio non esperto, una decisa artigianalità nella costruzione dei pezzi. Le moto viaggeranno fino a fine anni Sessanta, oggi sono custodite dalle eredi dei due costruttori e amiche del Moto Club Vizzolo, Graziella Parodi e Giuseppina Caviglia.
Caratteristiche tecniche della “Falco”.
Monocilindrico verticale quattro tempi a due valvole
Cilindrata di 118 cc. (cilindro del diametro 50 mm. corsa 60 mm,)
Potenza massima 2 CV
Cambio a tre marce.