Una nuova battaglia ci vedrà schierati per combattere gli emendamenti al Codice della Strada che propongono le modifiche agli articoli 2 (comma3) e 3, in particolare al comma 48, dove si parla di concetto di strada e che da sempre ci contrappone nell’interpretazione di questi articoli.
Si legge che la viabilità forestale “sentiero, mulattiera o tratturo: strada che per caratteristiche, dimensionali e tecniche, è destinata all’esclusivo passaggio di pedoni, velocipedi e animali, fatto salvo il transito occasionale di veicoli a motore e rimorchi di cui all’articolo 47, comma 2, per scopi connessi all’attività agro silvo pastorali autorizzate, di servizio, vigilanza, soccorso e protezione civile nonché ai fini dell’accesso al fondo e all’azienda degli aventi diritto”. In pratica una limitazione ed una definizione che appare illogica e legalmente, dal nostro punto di vista, anticostituzionale. Un’imposizione che la FMI non accetta, anzi è già partita al contrattacco con una forte opposizione direttamente in Commissione, che continueremo nelle opportune sedi istituzionali e non. Sarebbe infatti una limitazione intollerabile per le tante attività non solo motociclistiche, ma anche un principio sulla cui costituzionalità ci sono già sentenze che dicono il contrario.
Il Presidente Copioli ha dichiarato: “Davvero sorprendente e inaccettabile questa modifica che vuole ridefinire il concetto di strada tenendo conto solo di una parte della popolazione, ledendo il diritto di percorrenza a che invece rispetta le regole e la legge. Siamo pronti a dare battaglia e lo faremo con l’aiuto di tutte quelle forze politiche ed istituzionali che ci hanno riconosciuto come parte attiva e meritevole della società civile. Ora più che mai dobbiamo dimostrare unità ad ogni livello per affrontare questo ennesimo tentativo di impedire la legittima pratica del motociclismo. Come abbiamo già fatto con successo in Emilia Romagna siamo pronti anche ad una mobilitazione nazionale. Certamente non molleremo, difenderemo con tutte le nostre forze, il diritto, la libertà di movimento e la pratica sportiva motorizzata”.
Questa inattesa e sorprendente “tegola” fa ovviamente passare in secondo piano l’importante risultato ottenuto con la modifica al Codice della Strada che ci darà la possibilità di utilizzare la targa sostitutiva durante le competizioni. In sostanza, la legge ci permetterà di utilizzare una targa sostitutiva auto-prodotta, costituita da un pannello in PVC adesivo che riproduce il numero di immatricolazione del veicolo. “Tale pannello deve avere fondo giallo, che distingue la targa sostitutiva, con cifre e lettere nere che devono mantenere le caratteristiche dimensionali identiche alla targa che si sostituisce, garantendo la visibilità e la posizione richiesta dal regolamento per le targhe originali”.
Un concreto passo in avanti che consentirà di risolvere i problemi di perdita o di danneggiamento che, come ben sappiamo portano molto spesso ad una onerosa re-immatricolazione della moto stessa. Un doveroso ringraziamento lo dobbiamo agli Onorevoli Roger De Menech e Marco Donati, firmatari dell’emendamento, oltre al Vice Ministro Riccardo Nencini che ha posto la fiducia del governo e che da sempre ci supporta nelle varie problematiche che giorno per giorno incontriamo; un ruolo importante lo ha avuto anche l’On. Giorgio Brandolin che durante i lavori in commissione ha sostenuto la nostra causa. Ora, non appena concluso l’iter legislativo, il provvedimento sarà definitivamente operativo.
Il Presidente Copioli ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto sia come Presidente che come appassionato di fuoristrada. E’ stato introdotto un importante riconoscimento per chi pratica il fuoristrada e sento davvero di rivolgere il mio ringraziamento a tutte quelle personalità che hanno reso possibile il passaggio di questo emendamento. Adesso però siamo già concentrati sulla battaglia degli Articoli 2 e 3 e proseguirà il confronto istituzionale per il corretto utilizzo del territorio di tutte le categorie. Ci attendono dure battaglie ma siamo pronti a combatterle”.