In seguito alla scomparsa del giovanissimo Marco Scaravelli – il bambino di 6 anni deceduto a causa di un incidente occorso al Viadana Racing Park, circuito in provincia di Mantova – nei giorni passati il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), ha pubblicato sul proprio sito la news dal titolo “Muore a 6 anni dopo incidente in minimoto, Codacons contro le gare” e dal contenuto di seguito riportato: “Il Codacons interviene sulla tragedia del bimbo di 6 anni morto a causa di un incidente in minimoto. L’Associazione ha inviato all’azienda che gestisce il racing park una lettera di diffida al fine di far cessare la pratica moto a bambini così piccoli, vietandola almeno ai minori di 14 anni. Una richiesta d’intervento è stata invia anche al Ministro dei trasporti Graziano Delrio. “Assurdo morire a sei anni per un gioco da grandi – commenta il Codacons – Mai più morti per gioco. L’azione inibitoria si basa su una richiesta ai sensi dell’articolo art 140 del codice del consumo. Cessare attività lesive nei confronti dei consumatori. L’evidenza della lesività dell’attività è nella cronaca”.
La Federazione Motociclistica Italiana, seppur non coinvolta nell’episodio in quanto lo stesso è avvenuto in un contesto del tutto esterno all’attività FMI, viene indirettamente chiamata in causa in qualità di organizzatrice di gare. A tal proposito, il Presidente FMI, Paolo Sesti, precisa:
“L’età minima di accesso all’attività agonistica non viene stabilità dalle singole Federazioni Sportive Nazionali, bensì dal Ministero della Salute; per svolgere quella motociclistica, è necessario aver compiuto 8 anni. Nel caso specifico, il povero Marco Scaravelli è scomparso nel contesto di un corso per l’avvio all’attività sportiva, quindi non si stava correndo alcun tipo di gara, e la fatalità ha voluto che intervenissero purtroppo delle cause esterne. Voglio inoltre sottolineare come la FMI svolga questo tipo di attività sulla base di linee guida che vengono seguite su tutto il territorio nazionale, le quali prevedono la gestione della stessa da parte di Tecnici abilitati o Istruttori federali. Ricordo, infine, che la casistica di incidenti o infortuni nell’attività (sia sportiva che agonistica) di minimoto è praticamente nulla”.